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Il luogo dell'omicidio e la foto del maresciallo Di Gennaro

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CROSIA (COSENZA) – La notizia dell’uccisione del vicemaresciallo maggiore dei carabinieri Carlo Di Gennaro, coinvolge anche la comunità di Crosia. Un evento che ha scosso l’intero centro ionico.

«Un uomo, militare esemplare, servo della Patria, che per tanti anni ha prestato servizio nella nostra comunità. Rimaniamo attoniti per quanto accaduto e ci stringiamo attorno alla famiglia». È il commento di cordoglio del sindaco di Crosia, Antonio Russo.

Di Gennaro, 46 anni, è stato ucciso ieri da un pregiudicato durante un controllo a Cagnano Varano (Foggia). Il militare era vicecomandante della stazione locale dei carabinieri, in sevizio dal 2013. Non era sposato e viveva a San Severo con il padre. Ma aveva prestato servizio anche a Crosia dal 1997 al 2007. A Vibo Valentia, inoltre, qualcuno ha lasciato un biglietto ed una rosa su una gazzella dei carabinieri come gesto di solidarietà con l’Arma (LEGGI).

«A nome dell’Amministrazione comunale di Crosia, dei cittadini della nostra comunità e a nome mio personale – scrive il sindaco Antonio Russo – rivolgo il più sincero cordoglio alla famiglia e ai suoi cari, certi che superare una così immane tragedia non sarà semplice, soprattutto per il vuoto umano che Carlo Di Gennaro ha lasciato in chi lo ha conosciuto. Una vita dedicata a quella divisa che ha sempre onorato con spirito di servizio e dedizione. Un uomo dello Stato ma sempre vicino alla gente e ai più bisognosi. Sempre attento e rispettoso di tutto. Così ricorderemo per sempre il vicemaresciallo maggiore Carlo Di Gennaro. Dopo anni di servizio alla stazione di Crosia da qualche tempo aveva ottenuto il trasferimento in una località più vicina ai suoi affetti più cari e nella sua Puglia. Non immaginavamo di doverci congedare da lui a causa di questo terribile avvenimento».

Anche l’associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha espresso cordoglio per la morte del militare, ricordando «la sua valorosa presenza presso la Stazione dei Carabinieri di Mirto Crosia, in provincia di Cosenza, dal 1997 al 2007, dove abbiamo potuto apprezzare non solo le sue qualità di uomo dello Stato, sempre contraddistinte dall’alto senso del dovere in particolare sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”, ma anche e, soprattutto, le qualità umane che sono proprie di chi indossa la divisa della Benemerita Arma dei Carabinieri».

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Foggia, col.Marco Aquilio, ha ricordato il militare ucciso: «Era un bravissimo maresciallo che sapeva fare il carabiniere a tutto tondo: disponibile nei confronti della popolazione più debole e determinato con i criminali».

«Ha trascorso gran parte della sua carriera in Calabria. Dieci anni fa è arrivato in provincia di Foggia. Sicuramente a breve sarebbe diventato comandante di stazione. Mi ha sorpreso – ha aggiunto il procuratore Ludovico Vaccaro – la compostezza della signora Stefania, compagna del maresciallo ucciso: ha avuto un dolore profondo ma molto composto».

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