Una prostituta
2 minuti per la letturaCOSENZA – Un professionista cosentino avrebbe pagato trentamila euro per fare sesso con una ragazza minorenne e ancora vergine. È una delle storie emerse dall’inchiesta della Squadra mobile che due giorni fa ha consentito alla Procura di sgominare una cellula rendese dedita allo sfruttamento della prostituzione (LEGGI LA NOTIZIA).
Dalla vicenda, però, affiorano indizi sull’esistenza di un giro molto più ampio che coinvolge altre persone, sia uomini che donne, sospettati di reati ben più gravi di quelli contestati agli odierni indagati.
Tra le città di Cosenza e Rende, infatti, potrebbe agire un’organizzazione che ha reso l’area urbana epicentro di una tratta delle schiave provenienti da tutto il mondo: da Cuba alla Repubblica Dominicana e fino alla Colombia; dal Marocco passando dalla Spagna e dal Brasile, così come da Romania, Albania, Ucraina e finanche la Svizzera. Le extracomunitarie entrano in Italia con dei passaporti falsi e una volta giunte in Calabria, riuscirebbero a ottenere il visto per la permanenza in Europa con matrimoni fittizi, organizzati sempre dalla presunta gang.
Ammonta a circa quindicimila euro il costo dell’operazione: una parte finisce in tasca all’organizzazione e un’altra al maschio che si presta a interpretare il ruolo dello sposo. Il tutto, anche con la complicità di esponenti delle forze dell’ordine. Una volta messe in regola, le ragazze cominciano a prostituirsi in appartamenti nella disponibilità dell’organizzazione, non solo tra Cosenza e Rende, ma sparsi in tutta la Calabria e pure nella capitale.
«Mi fermo solo pochi giorni», non a caso, è l’incipit più gettonato degli annunci sui siti internet con cui comunicano ai potenziali clienti la loro presenza in città. «Chiama ora – prosegue l’annuncio, seguendo sempre lo stesso canovaccio – il tuo sogno è qui con me, non aspetta altro che prendere forma sotto le mie sapienti carezze».
Le ragazze dimorano per un po’ nei residence rendesi e poi cambiano località per continuare a prostituirsi senza dare troppo nell’occhio. Bellissime, quasi invisibili e, spesso anche minorenni.
«Appena arrivata, 17 anni, vergine, fresca fresca. Ti interessa?». Gli investigatori lavorano anche su sms di questo tipo.
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