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Il consigliere regionale Orlandino Greco

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L’inchiesta, che va avanti da anni, si riferisce alle campagne elettorali di Castrolibero del 2008 e del 2013

CONCORSO esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio con la cosca Bella bella prima e Rango-Zingari poi: sono le accuse mosse nei confronti di Orlandino Greco e Aldo Figliuzzi, riferite ai tempi in cui erano rispettivamente sindaco e assessore di Castrolibero.

Nelle scorse ore la Dda di Catanzaro ha chiuso ufficialmente le indagini preliminari che li riguardano e che si sono protratte per anni, caratterizzate anche da ben tre richieste di arresto per i due politici, tutte respinte però da altrettanti tribunali. Indagini chiuse, dicevamo, con una novità sostanziale: dai capi d’imputazione spariscono le contestazioni relative alle elezioni del 2003 – già picconate da Riesame e Cassazione in termini di gravità indiziaria – mentre restano vive quelle riferite al 2008 e al 2013. Erano quelli i tempi in cui Greco amministrava Castrolibero con consensi bulgari, salvo poi trasvolare in consiglio regionale lasciando la poltrona di sindaco in eredità a Giovanni Greco.

Il sospetto degli inquirenti, però, è che molti dei suoi successi elettorali siano state ottenuti grazie al supporto della malavita

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