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Uno dei bar distrutti dall'incendio

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COSENZA – Non erano attentati estorsivi quelli che hanno distrutto due bar molto frequentati a Cosenza, ma i tasselli di una truffa. I carabinieri hanno arrestato stamane il titolare dei due esercizi commerciali, un uomo di 62 anni, Gianfranco Parise, finito in carcere con le accuse di incendio e truffa assicurativa in concorso con una persona in via di identificazione. L’uomo aveva già ricevuto un avviso di garanzia (LEGGI).

VIDEO: L’ESPLOSIONE E L’AUTORE TRAVOLTO DALLE FIAMME

Si tratta del proprietario dei bar “Bilotti Food and Drink” di via Caloprese e “il Chiosco” di via Tommaso Aceto, entrambi danneggiati la notte del 19 maggio scorso da incendi dolosi (LEGGI LA NOTIZIA).

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Gli investigatori hanno accertato che quella notte non era stato inserito il sistema di allarme e che il titolare dei locali aveva da poco stipulato un contratto assicurativo. Inoltre, era stata traslocata gran parte degli arredi proprio il pomeriggio antecedente all’incendio.

I carabinieri trovarono nel chiosco di via Tommaso Aceto bottiglie piene di benzina, e, abbandonato a terra, in una traversa di via Caloprese, un giubbino, quasi interamente bruciato, con degli accendini dello stesso tipo di quelli in vendita nei locali incendiati. Dalla visione dei sistemi di videosorveglianza i carabinieri accertarono che il giubbino era quello indossato dall’autore dell’incendio il quale, colto di sorpresa, rimase travolto dall’esplosione mentre ancora si trovava sulla porta del bar di via Caloprese, probabilmente per verificare l’avvenuta accensione dell’innesco.

Le indagini sono ancora in corso e stanno per concludersi, secondo quanto trapela, con l’individuazione dell’esecutore materiale dell’incendio, tenuto conto di tutta una serie di elementi già sottoposti alle relative analisi tecniche da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Messina.

L’imprenditore è stato tratto in arresto nella sua abitazione ed è stato associato al carcere di Cosenza a disposizione della magistratura bruzia.

Il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo ha evidenziato: «Si tratta di una vicenda di estrema gravità, perché solo per un fatto fortuito non ci sono state vittime. L’esplosione è stata importante e in pieno centro città, quindi l’esecutore materiale è stato fortunato a limitare i danni. Da subito sono emersi elementi poco convincenti. Un dato fondamentale è che chi ha eseguito l’attentato aveva le chiavi del locale».

«L’unica persona – ha aggiunto Spagnuolo – ad avere le chiavi era il proprietario. Su questo si è snodata l’indagine e siamo in grado di ricostruire in termini di assoluta precisione ciò che è avvenuto. L’esecutore materiale è entrato con le chiavi, ha cosparso di benzina il locale, poi è uscito, ma non è successo nulla perché forse qualcosa non ha funzionato. Quindi, rientra, aziona l’innesco e dopo pochi istanti c’è l’esplosione che catapulta a quindici metri lo stesso esecutore materiale, che dalle immagini vediamo correre con il giubbotto in fiamme. In tempi brevi avremo anche il profilo dell’esecutore materiale, che certamente è diverso dal mandante».

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