Il palazzo di giustizia di Paola
2 minuti per la letturaPAOLA (COSENZA) – Tre persone arrestate, 14 società, beni e disponibilità finanziarie per tre milioni di euro sequestrati. E’ il bilancio dell’operazione “Camaleonte” della guardia di finanza di Paola che ha eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale della cittadina calabrese, su richiesta della locale procura.
I tre arrestati sarebbero responsabili di aver costituito e organizzato un’associazione per delinquere, composta da 17 persone. Il gruppo criminale, capeggiato da Agostino Iacovo, 40 anni, già coinvolto in altre vicende giudiziarie, attribuiva fittiziamente la titolarità di società e aziende al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, evadere imposte, tasse e contributi e truffare soggetti terzi anche attraverso l’autoriciclaggio di somme di denaro.
A Iacovo, indicato come capo e promotore dell’associazione, effettivo titolare dei beni e delle attività, già destinatario di una precedente misura restrittiva, è stata applicata la misura della custodia in carcere. Per gli altri due organizzatori dell’associazione criminale, che, secondo l’accusa, curavano i rapporti tra i diversi soggetti, le banche e la contabilità delle aziende, svolgendo anche la funzione di “prestanome”, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Si tratta di Salvatore Sciammarella, 62 anni, e Adele Nutino, di 44.
Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito delle indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, successivamente all’esecuzione, avvenuta il 3 marzo 2017, di una prima misura cautelare personale, che aveva portato all’arresto di tre persone (una custodia in carcere e due arresti domiciliari) ed all’applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri undici indagati, sempre per intestazione fittizia di aziende; un primo decreto di sequestro preventivo di 12 società, complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro; perquisizioni locali.
Il gruppo, al fine di evitare il sequestro dei beni illecitamente acquisiti, “schermava” l’investimento patrimoniale e ne attribuiva fittiziamente la titolarità formale dello ad un terzo soggetto.
Complessivamente, al termine delle indagini, dirette e coordinate da un gruppo di lavoro composto da pubblici ministeri che lavorano anche per il contrasto agli illeciti arricchimenti patrimoniali, sinergicamente ad altri gruppi che si occupano rispettivamente di reati contro la pubblica amministrazione ed in materia ambientale, sono state applicate 17 misure cautelari personali e disposti sequestri preventivi nei confronti degli indagati, aventi ad oggetto 14 società, complessi aziendali, beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro.
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