Il sequestro di un frantoio
1 minuto per la letturaCORIGLIANO CALABRO (COSENZA) – La Capitaneria di porto di Corigliano Calabro ha sequestrato 1.300 metri quadrati di piazzali di un frantoio la cui attività, secondo quanto é emerso dalle indagini, era fonte di inquinamento.
Nell’ambito della stessa attività di controllo é stato sequestrato un tratto di circa 700 metri del torrente San Mauro e alcune macchine industriali. L’intervento della Capitaneria di porto é scattato dopo che era segnalata una colorazione anomala delle acque del torrente.
É stato effettuato un sopralluogo che ha portato alla scoperta, in corrispondenza del muro perimetrale di un frantoio ubicato nella zona, di un tubo dal quale fuoriusciva liquido nero.
È stato possibile accertare così che lo strano liquido maleodorante proveniva proprio dalla lavorazione delle olive e in particolare dal lavaggio delle stesse nell’ambito del processo di molitura. I presunti responsabili dello scarico di reflui industriali non autorizzato sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Castrovillari.
Il sequestro arriva a poche ore di distanza da un altro provvedimento. I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto, infatti, hanno posto sotto sequestro un frantoio oleario in località “Ortale” di Rota Greca. Il sequestro è avvenuto durante un accurato controllo che ha accertato lo smaltimento abusivo dei reflui della lavorazione delle olive.
Lo smaltimento dei rifiuti liquidi avveniva attraverso una condotta posta sotto il pavimento che collegava l’opificio ed una vasca di decantazione e stoccaggio distante circa 200 metri.
A questa vasca, colma di acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive, era collegata un ulteriore tubazione di circa 300 metri che raggiungeva un appezzamento di terreno e il “Torrente Cascinello”, dove giungeva il liquido maleodorante.
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