Denis Bergamini
1 minuto per la letturaCASTROVILLARI (COSENZA) – La nuova superperizia medico-legale sulla salma di Donato Bergamini indica che il calciatore trovato cadavere nel 1989 è morto per soffocamento. Questo il risultato finale del sofisticato esame autoptico, da pochi giorni sul tavolo del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, che, all’inizio dell’anno, ha riaperto il caso. La notizia è stata resa nota oggi, in esclusiva, nell’edizione cartacea del Quotidiano, con un ampio servizio che ricostruisce tutto.
Il risultato che non collima con la tesi del suicidio sotto il camion incorsa sulla statale 106, nei pressi di Roseto. Rafforza, invece, l’esito della consulenza del Ris di Messima, incompatibile con l’ipotizzato decesso causato dall’impatto con l’autocarro in movimento.
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I carabinieri del Ris, il 2012, sono riusciti a dimostrare, con specifiche simulazioni, che se il calciatore del Cosenza, si fosse buttato sotto il camion – come riferì l’allora fidanzata, unica testimone del caso – le scarpe, la catenina e l’orologio indossati da Bergamini, avrebbero dovuto subire danni da strisciamento sull’asfalto. Al contrario, gli oggetti menzionati, trovati addosso al cadavere, erano quasi intatti.
Tale conclusione avvalorò la consulenza medico-legale del professor Francesco Maria Avato, datata 1990, che all’epoca aveva indebolito l’ipotesi del suicidio, valutando le ferite studiate sul cadavere, difficile da ricondurre all’urto del corpo con il camion incorsa.
Allo stato sono formalmente indagati l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, e l’autista del camion Raffaele Pisano.
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