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L'ospedale all'Annunziata di Cosenza

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COSENZA – Per la vicenda della bimba di otto mesi ricoverata sin dalla nascita nell’ospedale di Cosenza (LEGGI LA NOTIZIA) siamo stati travolti da una bufera composta da molto interesse per la storia e anche da qualche richiesta di precisazione (legittima, apprezzabile e apprezzata).

Intanto, è bene premettere che non ci interessava, né ci interessa fare il gioco del tiro al bersaglio per individuare responsabili di una vicenda che sul piano umano commuove e sconvolge. Avremmo voluto anche scrivere oggi in maniera più dettagliata della situazione della bimba, ma è stato imposto – giustamente, per carità – il massimo riserbo negli ambienti sanitari.

Quello che siamo riusciti a sapere è, comunque, che per mettere in condizioni la bambina di avviarsi verso una vita normale è necessario, per via di una patologia da cui è affetta, un ricovero in una struttura specializzata fuori regione e che si è in attesa da tempo che l’ospedale Bambin Gesù di Roma (al quale i sanitari di Cosenza si sono rivolti nei mesi scorsi più volte) abbia un posto per ricoverarla.

La mamma della bimba, per una serie di circostanze personali, non ha potuto badarvi, per cui, dalla nascita, se ne occupa un tutore provvisorio nominato dal Tribunale per i minorenni di Catanzaro, e, come abbiamo scritto, ma come confermano autorevoli interventi, ha goduto delle amorevoli cure di medici e infermieri del reparto di Neonatologia dell’Annunziata.

Da otto mesi la piccola è nella culla dell’ospedale di Cosenza. E questa è la notizia, un fatto che avremmo dovuto tacere? No, e anche quando abbiamo parlato della piccola come “abbandonata in ospedale” lo abbiamo fatto per descrivere una situazione di fatto, ovvero la condizione di una bimba che, come ha scritto la collega Francesca Canino nel raccontare la storia, non ha ancora la fortuna di godere del calore di un ambiente familiare.

Una situazione addebitabile, ci pare di capire, intanto alla lunga lista d’attesa in centri sanitari specializzati, oltre che alla complessità descritta nell’intervento del presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, Luciano Trovato, (CHE PUBBLICHIAMO QUI).

Un intervento appassionato, che non può che essere apprezzato e considerato confortante, e questo perché a fronte del caso della bimba di cui abbiamo scritto ce ne sono tantissimi altri che non finiscono sui giornali (spesso per ovvie ragioni di riservatezza e tutela dei minori coinvolti, aspetti che per quanto ci riguarda cerchiamo di avere sempre ben presenti) ma che sono seguiti scrupolosamente da persone che lo fanno per mestiere e che, evidentemente, lo fanno a prescindere dagli onori della cronaca.

E questo ha ancora un senso e un valore immenso persino in un Paese in cui si discute di abolire i Tribunali per i minorenni…

Il presidente Trovato sottolinea che il tutore ha fatto tutto quanto avrebbe dovuto e potuto fare, e ci dispiace se siamo stati ingenerosi nei suoi confronti. Abbiamo anche scritto delle difficoltà oggettive di una permanenza della piccola in quel reparto (Terapia intensiva neonatale) poiché, per l’età, dovrebbe essere accolta nel reparto di Pediatria, ma di questo si occuperà chi ha competenze. Siamo certi che ognuno continuerà a profondere ogni energia perché la bimba possa risolvere i suoi problemi di salute e avere al più presto il conforto di una famiglia. Perché dopo otto mesi in ospedale – e questo è un fatto incontestabile – ne ha tutto il diritto.

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