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È successo a Belvedere, sulla costa tirrenica cosentina: il professionista è ricoverato con una prognosi di 30 giorni
BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA) – Un’aggressione brutale sulla quale sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Scalea e della Stazione di Belvedere Marittimo. Vittima: Raffaele D’Amante, 63 anni, originario di Grisolia, ma da tempo residente a Belvedere Marittimo, medico dell’Azienda sanitaria provinciale che si occupa dei vaccini.
Il presunto aggressore sarebbe un uomo di Tortora, F.A.M., indicato dal medico nella denuncia presentata. Il motivo dell’accaduto sarebbe da individuare nel vaccino iniettato al figlio del presunto aggressore e la convinzione che il medicinale abbia generato l’autismo riscontrato nel minore.
C’è da aggiungere che la vicenda non sarebbe legata al fatto di cronaca, ma già, in passato, ci sarebbero state delle discussioni fra il medico ed il presunto aggressore. Il caso ha fatto subito il giro dell’intera Calabria. Al medico è giunta la solidarietà di molti colleghi e cittadini.
La vicenda rischia di ingenerare una reazione a catena su una questione che sarebbe da dimostrare scientificamente. C’è di più: il medico non ha fatto altro che utilizzare il protocollo che prevede l’inoculazione dei vaccini previsti per legge. Il dottor D’Amante ha rischiato di morire, perché l’aggressione sarebbe potuta andare avanti se alcuni vicini non fossero intervenuti per bloccare l’azione “punitiva”. Il medico è ora ricoverato alla clinica Tricarico ed ha riportato un trauma contusivo alla regione parieto-occipitale, frattura delle ossa nasali, frattura dell’arco anteriore della V costa. La prognosi è di 30 giorni, ma non è escluso che possa subire ulteriori complicazioni.
Raffaele D’Amante è assistito dall’avvocato Francesco Liserre. La vittima ieri è stata sentita, con non poche difficoltà, dai carabinieri che stanno raccogliendo tutti gli elementi utili alle indagini. Il fatto è avvenuto mercoledì, intorno alle 14.00. Il medico rientrava dal suo turno di lavoro, mentre stava parcheggiando l’auto nello spiazzo provato, veniva raggiunto da un’altra auto. Dal mezzo, secondo quanto si è appreso, è poi sceso l’uomo. Il dottor D’Amante ha detto di averlo riconosciuto perché aveva avuto già una precedente discussione con il suo aggressore. Quest’ultimo, anche in questo frangente, avrebbe contestato di aver somministrato al figlio, nel 2015, un vaccino alterato che avrebbe causato danni di salute al minore. Il dottor D’Amante somministra migliaia di vaccini e si accerta sempre delle condizioni di salute del paziente. In caso di dubbi ha sempre rinviato ad altra data la somministrazione.
L’aggressore avrebbe avvicinato più volte il medico. Non ha sporto querela in precedenza perchè pensava si trattasse dello sfogo di un genitore preoccupato. A quel punto la discussione è degenerata ed il medico è stato colpito violentemente al volto, alla testa fino a quando non è caduto per terra. Pare che l’aggressore abbia detto più volte “devi morire”, tentando anche di strangolare la vittima. Solo dopo le urla della vicina di casa del medico, l’aggressore è salito sull’auto ed è fuggito.
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