Il cane ucciso a Sangineto
1 minuto per la letturaPAOLA (COSENZA) – Hanno impiccato a un albero un cane randagio mansueto e innocuo, di nome Angelo, e lo hanno massacrato a colpi di pala, solo per divertimento, filmando la scena con un telefonino e diffondendola sui social network. Il gip di Paola, in provincia di Cosenza, dovrà decidere giovedì se rinviare a giudizio per questo episodio quattro ventenni di Sangineto, nel Cosentino (LEGGI IL CASO).
«Il delitto commesso a Sangineto contro il cane Angelo, come una vera ‘pietra dello scandalò, pone a tutti il problema della giustizia da rendere a chi non ha voce». Lo riferisce una nota della “Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente”, fondata e presieduta dalla deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla.
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SUL CASO DEL CANE SEVIZIATO E UCCISO A SANGINETO
L’associazione, si legge nel comunicato, «non soltanto parteciperà all’udienza di domani come parte offesa dal reato, chiedendo la celebrazione del processo e la costituzione di parte civile, ma ha organizzato un presidio davanti al Tribunale con la delegata locale Francesca De Cocinis e un gruppo di militanti».
«Alla magistratura il compito di applicare la legge – commenta la deputata Brambilla -, a noi quello di sollecitare la giusta punizione per un inquietante mix di crudeltà e di esibizionismo che dovrebbe preoccupare innanzitutto le autorità locali e non solo chi da mesi tiene alta la bandiera della protesta. Contro ogni tentativo di minimizzare, contro ogni tentazione di dimenticare, noi siamo e saremo sempre in prima linea».
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