Damiano Oriolo
2 minuti per la letturaCOSENZA – Un fascicolo aperto in Procura per allontanamento. È questa l’unica novità che segna il quarto giorno d’indagini sulla scomparsa dell’anziano di Lappano, che in stato confusionale avrebbe anche chiamato la famiglia, lamentando di trovarsi «in un luogo buio e isolato».
Damiano Oriolo, 78 anni è conosciuto in paese come una persona attaccata ai parenti, potrebbe essersi allontanato volontariamente, ma gli inquirenti non intendono lasciare nulla al caso.
Soltanto due giorni fa, infatti – dopo ore di ricerche e battute, anche con reparti specializzati – è stata rinvenuta la sua auto, con all’interno anche alcuni indumenti. Un ritrovamento che ha infittito il mistero e che, purtroppo, ha fatto sprofondare ulteriormente nell’angoscia i familiari, che sperano ancora di vederlo ritornare vivo. Le speranze, tuttavia, ora dopo ora, si affievoliscono sempre di più. Dell’uomo – secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile – si sarebbero perse le tracce giovedì: la cella del suo cellulare ha agganciato per l’ultima volta in una zona impervia di San Fili, a pochi metri di distanza dal luogo in cui è stata scovata la sua Opel Astra.
All’interno di quest’ultima, in particolare, c’era un pantalone ed un paio di scarpe, le stesse forse che indossava il giorno dell’allontanamento. Gli indumenti – che non riportano assolutamente tracce di sangue – saranno analizzate dagli esperti della Scientifica, nella speranza che possano fornire elementi utili alle indagini. Il suo telefono, per ora, sarebbe spento e gli investigatori, come ultima chiamata in entrata, avrebbero rilevato soltanto quella di un familiare.
Un giallo che, si spera, non porti con sé un epilogo tragico. La polizia, già immediatamente dopo la denuncia della famiglia, ha utilizzato mezzi e uomini, chiedendo anche l’ausilio dei vigili del fuoco e del Corpo forestale. Per ora, però, è stata trovata soltanto la sua auto. Non ci sono elementi che farebbero pensare ad un rapimento o, peggio ancora, a un omicidio.
L’uomo, infatti, il giorno seguente alla scomparsa, avrebbe telefonato alla moglie, dicendole di non essere in grado di indicare il posto in cui si trovava. «È tutto buio», le avrebbe confessato con voce impastata, riagganciando poco dopo. Quello è stato l’ultimo contatto. Le ricerche, intanto, continuano.
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