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Una visita per la prevenzione dei tumori

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Restano da accreditare le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia

COSENZA – Fa grandi passi in avanti l’epidemiologia in Calabria. Finalmente nei giorni scorsi c’è stata la proclamazione dell’accreditamento del Registro Tumori di Cosenza – Crotone, condotto da Anna Giorno e, per l’area crotonese dal Dott. Giancarmine La Greca, avvenuta durante la riunione dei Direttori dei Registri Tumori AIRTUM. Un accreditamento che segna un altro importante tassello nello sviluppo del Registro Tumori della Regione Calabria.

Praticamente attualmente le uniche province che restano senza registro sono quelle di Reggio Calabria e Vibo. Catanzaro, difatti, è stata la prima a dotarsi di uno strumento simile. In questo modo si avrà un quadro abbastanza esaustivo sull’incidenza dei tumori sui calabresi, visto che i registri ad oggi censiscono quasi il 60% della popolazione. Certo non è stato facile raccogliere e catalogare tutti i dati richiesti dall’ AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori).

Il vero scoglio che si è dovuto affrontare riguarda proprio la migrazione sanitaria oncologica che in Calabria arriva circa al 40% dei casi. La Giorno e il collega La Greca hanno dovuto quindi svolgere un lavoro immane per recuperare i dati dagli ospedali fuori regione e spesso sono stati ostacolati nella loro ricerca dalla legge sulla privacy. Si perchè nel registro tumori viene considerata tutta la cartella clinica del paziente e viene ricostruito tutta la storia clinica dalla diagnosi alla cura.

Si capisce che la mole di dati da trattare e da tradurre poi in codici per essere inseriti in una data base funzionale è davvero enorme perchè il registro considera tutti i pazienti di tutti i comuni presi in considerazione. Alla fine però, per quanto riguarda Cosenza, si è riusciti a ricostruire una serie di dati che vanno dal 2006 al 2009 e che possono dare già delle prime indicazioni, ferme restando le mille variabili (da quella genetica a quella ambientale) che possono essere alla base della malattia. Un lavoro che ha ricevuto anche il plauso degli operatori del registro nazionale.

I Registri Tumori accreditati contribuiscono all’analisi dei dati di incidenza oncologica in relazione anche ai fattori di rischio ambientale per cui c’è la prospettiva di poter dare, entro tempi brevi, risposte sempre più precise e orientate, alla domanda di informazione della popolazione e delle autorità sullo stato di salute dei residenti, fra l’altro collaborando strettamente con Arpacal organo deputato alla rivelazione di ogni problematica di origine ambientale.

Si tratta quindi di un formidabile strumento di programmazione sanitaria. i vari responsabili interagendo fra loro riescono infatti a produrre dei report scientifici che senza creare allarme sociale permettono di capire l’incidenza della malattia. Di tutte queste cose si è parlato a Lamezia dove si è svolta la XXI Riunione Scientifica Annuale Airtum. Relatori, clinici come Ugo Pastorino dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e tecnici come Pietro Comba dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ,insieme a specialisti nella registrazione oncologica di tutte le Regioni Italiane, individuati dal Presidente AIRTUM, Lucia Mangone, hanno portato un importante contributo allo svolgimento dei lavori.

E’ stato sottolineato quanto fondamentale sia stata l’istituzione del Registro Tumori Regionale (L.R. n.2/2016 a firma degli onorevoli Giudiceandrea, Mirabello ,Sergio e Bova) che costituisce un importante strumento di tutela della salute pubblica. Anche il Registro Tumori di Reggio Calabria, avviato ormai da tempo e condotto da Filomena Zappia, ha contribuito ai lavori con una efficace comunicazione sul “Caso Africo”.

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