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Notte da incubo per una ragazza abusata da quattro persone. Accompagnata al pronto soccorso, ha poi denunciato tutto in caserma

RENDE (COSENZA) – Palpeggiamenti, sevizie e un branco tutto addosso a lei. Poi il buio della notte ed immagini impossibili da dimenticare. Il racconto della ventenne, che sarebbe stata vittima di violenza sessuale, la scorsa notte in un parco di Rende, è ancora al vaglio dei carabinieri.

La sua ricostruzione dei fatti, intanto, è stata precisa e il suo racconto molto dettagliato: sarebbe stata presa con la forza da un gruppo di uomini e costretta ad avere un rapporto sessuale. Le lancette dell’orologio battevano le tre in punto e la giovane studentessa passeggiava nel parco Giorgielli, nel centro della cittadina rendese: probabilmente aspettava qualcuno, forse proprio uno di quelli che, di lì a poco, l’avrebbe violentata.

Nel parco non c’era nessuno e il rumore delle macchine si udiva come un suono sfumato: la ragazza, mentre la città già dormiva, sarebbe stata quindi avvicinata dai quattro malintenzionati. È possibile che conoscesse qualcuno di loro, tanto da non tentare neppure la fuga, né tantomeno chiedere subito aiuto. Non poteva sapere cosa le sarebbe accaduto o, certamente, non l’avrebbe mai immaginato. Eppure quel branco – stando al suo racconto – le è saltato subito addosso, senza darle possibilità di scampo. Avrebbero iniziato prima a strattonarla e immediatamente dopo a palpeggiarla nelle parti intime, spogliandola nel giro di pochi minuti. Lei, intanto, era lì: inerme, con gli occhi pieni di lacrime e rassegnata al suo destino. Si sarebbero divertiti, proprio come in una notte brava tra amici, costringendola ad un rapporto completo. All’aria aperta, poco distante dal centro abitato, allora si sarebbe consumata una scena di violenza e abusi, su cui i carabinieri della Compagnia di Rende dovranno necessariamente indagare.

La ventenne, però, seppure ancora traumatizzata, è riuscita a rientrare a casa ed ha chiesto di essere accompagnata al pronto soccorso. Voleva certamente che trovassero le tracce dell’abuso, ma i dottori – dalle poche indiscrezioni trapelate – non sarebbero riusciti in alcun modo ad accertare lo stupro. Rimane, intanto, il terrore della poveretta, che ha pensato di sporgere denuncia soltanto nel tardo pomeriggio di ieri. S’è presentata alla caserma dei carabinieri di Rende e, dopo aver stilato un identikit dei suoi aggressori, con lucidità ha raccontato momenti di perversione, che la segneranno a vita.

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