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Il luogo dell'omicidio

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Serena Giordanelli, di Cetraro, sorella di Anna, uccisa mentre faceva jogging ha affidato a Repubblica.it una disperata richiesta di aiuto

COSENZA – È una drammatica richiesta di aiuto quella che Serena Giordanelli ha affidato al sito web di Repubblica, insegnante di Cetraro costretta a lasciare la Calabria, temendo per la sua vita e quella dei figli. La lettera della donna è stata pubblicata sul blog di Concita de Gregorio a questo link. Serena Giordanelli è la sorella di Anna, uccisa a gennaio 2016 mentre faceva jogging nella sua città dal marito di Serena, Paolo Di Profio (nella foto in basso), da allora in carcere.

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“Le guardie hanno trovato nella sua cella una lettera indirizzata a una persona di sua fiducia. Dice: “Lei va a camminare la mattina in direzione del porto, basta un colpo secco alla testa, mi raccomando scegli delle persone fidate. Se non l’ammazzi almeno mandala sulla sedia a rotelle, è l’unica cosa che può darmi un po’ di pace”.

La donna racconta di vivere in Umbria, insieme ai due figli di 11 e 8 anni. Confessa di avere paura perchè “la corte di Assise di Cosenza gli ha accordato il rito abbreviato. Vorrebbero farlo passare per incapace di intendere e di volere. Se mi ucciderà chi lo spiegherà ai miei figli?”.

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Sempre nella lettera, viene raccontato quello che era il matrimonio di Paolo e Serena, una unione messa a dura prova dall’alcol e dalla droga che lui assumeva inizialmente di nascosto. Ne fa le spese Anna, uccisa perchè Serena le confessa tutto in cerca di aiuto e di solidarietà e sulla quale viene addossata la colpa della separazione: “Ruba 100mila euro in casa di mia madre. Lo denuncio. Nessuna indagine. Frantuma il parabrezza e svita i bulloni della mia auto, le videocamere lo provano. Uccide mia sorella. Dopo due settimane mi viene bruciata l’auto. I carabinieri pensano che sia qualche esponente della cosca mafiosa del mio paese, ma io so che il mandante è lui. In nome di mia sorella uccisa, dei suoi due figli orfani, di tutte le donne che ogni giorno vengono ammazzate vi chiedo: aiutateci finchè siamo ancora vive, non ci piangete solo da morte”.

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