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Il pm in aula ha ribadito il rilevantissimo inquinamento perpetrato ai danni della vallata
COSENZA – Sedici anni e sei mesi per l’imprenditore Cesare Coccimiglio di Amantea, e assoluzione per i coimputati Launi, Marinaro, Sicoli e Guzzo.
Queste le richieste del pm Maria Francesca Cerchiara a conclusione della requisitoria nel corso del processo Valle Oliva Inquinata tenutosi questa mattina in Corte d’Assise a Cosenza, che dunque dopo tre anni e mezzo dall’inizio, nel luglio 2013, arriva alle fasi finali.
Il pm della Procura di Paola, che dal mese di ottobre ha preso le redini dell’accusa, in sostituzione di Nuzzo e Camodeca, ha tenuto una circostanziata requisitoria, durata poco meno di due ore durante le quali ha ribadito il rilevantissimo inquinamento perpetrato ai danni della vallata. Ben 162 mila metri cubi di rifiuti tossici pericolosi per la salute, circa 15 mila viaggi di camion, interrati in sette aree lungo l’asta fluviale.
Una mole enorme di materiale sotterrato illecitamente, e in modo sistematico, da fine anni ‘80 ad almeno il 2008. La Cerchiara ha evidenziato più volte che si tratta di un processo indiziario, perché l’imputato principale non è stato mai trovato “con la pistola fumante”, ma quanto avvenuto non può non ricondursi all’azione del Coccimiglio.
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