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Provvedimento della Dia nei confronti di Carlo Samà di Amantea, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso
CATANZARO – La Dia di Catanzaro ha confiscato beni per oltre otto milioni di euro a un imprenditore del cosentino.
L’esecuzione del decreto di confisca di prevenzione, avviato dalla Dia, emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, divenuto definitivo per effetto del vaglio della Suprema Corte di Cassazione, con il quale è stata disposta l’acquisizione al patrimonio dello Stato “di una serie di cespiti riconducibili all’imprenditore Carlo Samà di Amantea (Cosenza), operante nel settore della raccolta e smaltimento di rifiuti, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’operazione denominata Nepetia”, spiega una nota della Dia.
Con la conferma della Suprema Corte di Cassazione, chiarisce la nota, “risultano definitivamente confiscati i seguenti beni: quote sociali e compendi aziendali della “Samà Carlo srl”, della “Servizi Ambientali srl”, della “Amagestioni srl”, della “Amambiente srl”, della “Tirreno Servizi srl”, tutte con sede in Amantea (Cosenza), nonché decine di beni immobili, mobili registrati, mezzi industriali e numerosi rapporti finanziari, per un valore di oltre 8 milioni di Euro”.
Il procedimento, “avviato nel 2012 con il deposito di un’articolata proposta approntata dal Procuratore Distrettuale di Catanzaro, sulla base di puntuali accertamenti patrimoniali esperiti dal personale della Dia di Catanzaro, è poi confluito in un’autonoma proposta di applicazione di misura di prevenzione a firma del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla”, conclude la Dia.
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