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La sede dell'Unical

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«CIAO ho due tesserini esenti fino a marzo disponibili… Puoi fare un annuncio? A chi fosse interessato 40 euro, contatto i like. Grazie».

Il messaggio è anonimo, come tutti quelli pubblicati sulle pagine Spotted, gestite da un amministratore che resta in incognito, riceve contenuti in privato e li posta in bacheca senza indicare il mittente. Spotted, ovvero ‘avvistato’, come nei temibili messaggi di Gossip Girl. Di solito le pagine Facebook Spotted, diffusissime in ambito universitario, veicolano anonime dichiarazioni d’amore o, più semplicemente, d’interesse. Hai avvistato una tipa carina ma non sai come si chiama? Spotted ti aiuterà a cercarla. Un ragazzo belloccio si era seduto accanto a te sul bus ma non hai avuto il coraggio di chiedergli il numero? L’anonimato che ti garantisce Spotted magari ti aiuterà a trovarlo.

Tuttavia, le segnalazioni ormai sono di ogni genere. Compresi gli annunci per la locazione del proprio tesserino mensa esente, quello che spetta ai ragazzi beneficiari di borsa di studio o idonei e che consente di pranzare e cenare gratis alle mense dell’Unical. Il caso è stato sollevato dal professor Riccardo Barberi, animatore della pagina Facebook Unical 2020, e segnalato all’amministrazione dell’ateneo.

Il messaggio, apparso su “Spotted Unical nuovo”, non è unico nel suo genere. C’è anche il post che arriva da un potenziale acquirente: «Cerco tesserino esente da affittare per l’intero anno accademico. Offro 30 euro mensili, pagamento ad inizio mese, una mensilità anticipata e massima serietà (prezzo leggermente trattabile)».

Nel primo caso al post sono seguiti anche alcuni commenti di locatari interessati. Nel secondo, invece, nessuno si è fatto avanti per trattare il fitto del proprio badge: avrà vinto la prudenza, giacché i commenti non sono anonimi. Cedere il tesserino, naturalmente, non è lecito: si rischia, se scoperti, la revoca perpetua dei servizi e una sanzione di 100 euro. Farlo per fini di lucro potrebbe configurare anche un reato.

Per ora siamo davanti a messaggi anonimi, che potrebbero anche rivelarsi una bufala. Ma il prestito gratuito di tesserini esenti (o a costo ridotto) è un fenomeno storico e noto. E chi è stato scoperto è già stato sanzionato. In queste ore il Centro residenziale sta intensificando i controlli. Un avviso della direzione da poco affisso informa che personale del Centro inizierà delle verifiche nelle mense, in cui potrà essere richiesto agli studenti di mostrare insieme al tesserino un documento di riconoscimento.

Sono previste anche altre iniziative, oltre ai controlli e alle sanzioni, come quella che intende abbinare il tradizionale tesserino mensa alla carta prepagata, rilasciata dalla tesoreria dell’ateneo agli studenti che ne fanno richiesta, così da scoraggiare gli abusi. Cedere, seppur in prestito, una carta prepagata dovrebbe risultare meno facile del prestito del proprio tesserino mensa. Un’iniziativa che doveva partire già quest’anno, ma che per un ritardo nell’allineamento dei sistemi informatici dell’Unical e della banca slitterà al prossimo anno accademico. La piattaforma è già in fase avanzata e la carta prepagata potrebbe essere usata dall’ateneo anche per liquidare le rate della borsa di studio agli iscritti beneficiari.

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