Un'operazione dei carabinieri
3 minuti per la letturaCOSENZA – Azzerati i vertici della cosca di ‘ndrangheta “Rango-Zingari”. I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto dell’ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della cosca, con conseguente azzeramento dei vertici del gruppo criminale.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale e coordinate dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri; dai procuratori aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.
Uno dei provvedimenti restrittivi riguarda il capo della cosca, Maurizio Rango, di 40 anni, già detenuto in regime di 41 bis. Nella vasta operazione antimafia sono comprese intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015.
Un’attività investigativa che ha portato all’operazione denominata “Doomsday 2” per l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro. Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad «assegnare» alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari.
La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attività apparentemente lecite, gestendo alcune società di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. Le indagini hanno consentito anche di documentare l’espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, annientata nel 2012 sempre grazie ad un’operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.
I NOMI DELLE PERSONE COINVOLTE
Delle 18 persone coinvolte nell’operazione “Doomsday 2”, eseguita all’alba di oggi dai Carabinieri di Cosenza, sette erano già detenute, otto erano agli arresti domiciliari e tre erano liberi. Si tratta di Antonio Abbruzzese, 41 anni; Gianluca Arlia, 23 anni; Gianluca Barone, 43; Rocco Bevacqua, 64; Celestino Bevilacqua 55 anni; Cosimo Bevilacqua, 51; Danilo Bevilacqua, 25; Leonardo Bevilacqua, 35 anni; Domenico Cafiero, 41 anni; Attilio Chianello, di 32; Francesco Ciancio di 25 anni; Giuseppe Esposito di 63 anni; Andrea Greco, 40 anni; Antonio Imbroinise, 25 anni; Luca Maddalena, 30 anni; Domenico Mignolo, 29 anni; Mario Perri, 50 anni, e Maurizio Rango, 39.
«COSENZA ORA E’ PIU’ TRANQUILLA»
«Sicuramente la cosca era in grado di gestire un ingente spaccio organizzato di cocaina e hashish e gestiva le estorsioni, imponendo anche una sorta di protezione ai gestori di locali pubblici. I sodali della cosca si introducevano anche in alloggi popolari non occupati, per darli poi in uso a membri del clan», ha spiegato il colonnello Milko Verticchio, comandante del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Cosenza.
«Tutti i vertici importanti e storici che hanno gestito la storia criminale nella citta’ di Cosenza attualmente sono in carcere – ha aggiunto Verticchio -. Io penso che Cosenza sia momentaneamente più tranquilla e il nostro compito sarà quello di mantenere questo stato di sicurezza e cogliere quei segnali che potrebbero farci capire se il posto lasciato vuoto da questa organizzazione possa essere occupato da altri soggetti».
LA SODDISFAZIONE DEL MINISTRO ALFANO
«Oggi abbiamo assestato un altro duro colpo alla criminalità organizzata, ai suoi interessi economici e alle sue mire espansionistiche». Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha commentato l’operazione dei Carabinieri di Cosenza.
«La straordinaria operazione di oggi – ha sottolineato Alfano che si è congratulato con il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette – ha fermato il tentativo della ‘ndrangheta di riorganizzarsi e di espandersi verso altri territori, subentrando ad altre organizzazioni mafiose annientate negli anni scorsi sempre grazie ad operazioni antimafia portate a termine dai Carabinieri e coordinate dalla Dda di Catanzaro».
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