Il sequestro della Guardia di Finanza
1 minuto per la letturaTantissimi articoli erano potenzialmente dannosi per gli utenti perchè realizzati con materiali scadenti. Sette segnalazioni, una denuncia
COSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno sequestrato 3.500.000 articoli, destinati alla vendita, carenti dei contenuti informativi minimi per il consumatore e contraffatti.
L’operazione, denominata Halloween-Sicura, sviluppata nell’area urbana cosentina, a seguito del quotidiano controllo del territorio, ha permesso di individuare diverse società, gestite da cinesi, che ponevano in vendita articoli di Halloween pericolosi, importati dai paesi dell’area asiatica.
Nel corso degli interventi i finanzieri cosentini hanno individuato milioni di capi ed accessori d’abbigliamento, da utilizzare prevalentemente per i travestimenti di Halloween, quali maschere, materiale vario di genere horror, oltre ad una serie di gadget, il tutto in un contesto non in linea non le prescrizioni previste dal Codice del Consumo.
Oltre a questa tipologia di prodotti i finanzieri hanno individuato, in violazione della medesima normativa, i primi modelli annuali di luminarie natalizie, che, essendo realizzati con materiali a basso costo o scadenti, espongono gli acquirenti al rischio di incidenti dovuti al surriscaldamento delle guaine protettive. Le Fiamme Gialle hanno trovato anche giocattoli e stickers raffiguranti personaggi di fantasia, anch’essi in esposizione per la commercializzazione, che risultavano contraffatti, in quanto recanti illegittimamente marchi registrati.
Gli articoli sequestrati, destinati prevalentemente ai consumatori più giovani, sono risultati potenzialmente pericolosi poiché gli acquirenti, indossandoli per i travestimenti, sarebbero stati esposti al rischio di contrarre infezioni cutanee e/o altre malattie dermatologiche. A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro tre milioni e mezzo di maschere ed altri accessori per i travestimenti di Halloween e sette persone sono state segnalate alle autorità amministrative competenti per l’accertamento delle violazioni. Una persona è stata denunciata alla locale Procura della Repubblica per il reato di contraffazione.
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