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Il procuratore generale di Castrovillari, Eugenio Facciolla, giunto al cimitero di San Lorenzo del Vallo dove le due donne sono state uccise (foto F. Mollo)

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Facciola lancia un appello. «C’era tanta gente nel cimitero, chi ha visto potrebbe essere nel mirino»

SAN LORENZO DEL VALLO (COSENZA) – «Nel cimitero c’era tante gente stamani. Chi ha visto collabori, anche in forma anonima chiamando le forze dell’ordine».

E’ l’appello lanciato, tramite l’ANSA, dal procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla che coordina le indagini sul duplice omicidio di Essa Costabile, di 77 anni, e Ida Attanasio (52, nella foto in basso a destra), uccise stamani nel cimitero di San Lorenzo del Vallo (LEGGI LA NOTIZIA).

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Un appello che giunge dopo che tutti coloro che erano al cimitero sono scappati al momento della sparatoria senza farsi vivi con gli investigatori.

«Non solo – ha aggiunto Facciolla – c’era tante gente, ma addirittura la donna più giovane è stata inseguita e finita. Quello che è accaduto potrebbe succedere anche a chi era presente, perché ha visto gli assassini. Quindi potrebbe accadere anche a loro e nessuno li può proteggere».

IL VESCOVO. «Basta con faide familiari e silenzi omertosi. Condanniamo il gesto e denunciamo il nostro dolore per le vittime e i carnefici, di oggi e di ieri». Lo afferma in una nota mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati nella cui diocesi ricade San Lorenzo del Vallo. «È con dolore grande – afferma il presule – che apprendo la notizia dell’omicidio avvenuto nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. Due donne intente nell’atto più delicato della pietà cristiana, quale la visita ai propri defunti, sono state barbaramente uccise in un luogo sacro, quale il cimitero del paese. Un gesto di simile spregiudicata efferatezza non può e non deve passare inosservato. Come Chiesa di Rossano-Cariati condanniamo l’atto criminoso e denunciamo il nostro dolore: per le vittime e i carnefici, di oggi e di ieri; per un paese smarrito e in preda alla paura; per una Chiesa ferita nel suo intimo, poiché ancora una volta viene violato il “luogo” sacro per eccellenza: la persona. Dinanzi ad un’Italia che va in frantumi sotto i colpi di un terremoto che sta lavorando ai fianchi il territorio nazionale, c’è un altro terremoto che assesta colpi inauditi e manda in frantumi la consistenza del vivere sociale, i valori più alti, cari alla nostra cultura, quale il valore e il rispetto della vita di chiunque».

«Le due donne indifese, trucidate mentre si recavano a porre fiori e ceri ai loro cari – afferma mons. Satriano – ci fanno gridare dal profondo delle nostre coscienze: basta! Basta con le faide familiari, basta con le non scelte impastate di omertosi silenzi, basta con una cultura deresponsabilizzante che mina la convivenza delle nostre comunità. Ogni cristiano si senta chiamato a dare il suo contributo per arginare questa folle deriva di morte ribadendo il proprio sì a Dio e rigettando ogni forma di male: dal piccolo compromesso all’atto criminoso. Ogni cristiano è chiamato ad una credibilità operosa, capace di saldare la propria vita di fede con scelte civiche di alto profilo. Ogni cristiano si senta coinvolto a dare ragione della misericordia di Dio che nel Figlio suo ha inondato di amore il cuore di ogni uomo».

«La Chiesa di Rossano-Cariati – conclude il presule – si ritroverà domani alle 18 nella Chiesa matrice di San Lorenzo del Vallo per impetrare misericordia e pregare per la conversione di ciascuno, memori delle parole di Papa Francesco pronunziate a Cassano allo Ionio nella sua ultima visita: “Quando non si adora il Signore si diventa adoratori del male”».

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