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La vecchia scuola elementare di Sartano, frazione di Torano, in provincia di Cosenza: è stato deciso di abbatterla nel maggio 2015

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E’ la vecchia scuola elementare di Torano, in provincia di Cosenza. Il Comune ha deliberato di abbatterla ma dopo 15 mesi non è successo nulla e i ragazzi stanno per tornare sui banchi

dCOSENZA – All’Aquila fu la Casa dello Studente. Ad Amatrice la scuola “Romolo Capranica”. Ancora prima ci fu il dramma dei piccoli scolari di San Giuliano di Puglia. Quale luogo dovrebbe essere più sicuro di quello in cui lo Stato accoglie i propri cittadini più giovani? Il loro crollo, dopo i terremoti del 2002, del 2009 e del 24 agosto scorso, è il racconto ciclico di un Paese che non riesce ad imparare dai propri errori.

L’ultimo caso – la scuola di Amatrice, ristrutturata nel 2012 proprio per far fronte al rischio sismico – ha spinto in queste ore il leader di Diritti Civili, Franco Corbelli, a rivolgere un appello per un altro edificio scolastico, quello di Torano Castello, nel Cosentino. È la vecchia scuola elementare di Sartano, che ospita – scrive Corbelli – circa cento bambini, già destinataria nel 2013 di un finanziamento di 227mila euro circa per lavori di adeguamento sismico. Lavori mai iniziati perché gli interventi previsti nel progetto esecutivo approvato nel 2015 si rivelano «insufficienti» perché «non in grado – recita una delibera di giunta del 28 maggio scorso – di adeguare l’intero edificio alle nuove normative sismiche vigenti».

La Giunta in quella seduta di maggio stabilisce quindi di procedere «con la demolizione e la ricostruzione dell’edificio scolastico che ospita la scuola dell’infanzia e primaria della frazione Sartano». Per poter finanziare il nuovo progetto l’amministrazione trasmette alla Regione, alla presidenza del Consiglio, al ministero delle Infrastrutture la richiesta di accorpare tre finanziamenti destinati alle scuole di Torano per messa in sicurezza o miglioramento energetico, per poter arrivare alla somma complessiva di 912mila euro. Siamo nella Media Valle del Crati, in una delle aree a maggior rischio sismico della Calabria.

«A distanza di oltre un anno dall’atto deliberativo della Giunta comunale sulla non sicurezza e pericolosità (per l’impossibilità di un efficace adeguamento sismico) di quel vecchio edificio e sulla sua demolizione, quella scuola non solo è ancora lì, ma è pronta tra qualche giorno – scrive Corbelli – per essere addirittura riaperta con grandissimo rischio per gli oltre 100 bambini che la frequentano insieme agli insegnanti e al personale non docente. Sono moltissimi anni che denuncio il rischio di questa scuola della mia piccola frazione di Sartano (costruita, in una zona a fortissimo rischio sismico, 50 anni fa, tra il 1965 e il 1970, con calce e vecchi tufi di Taranto, con una pericolosa lunga e larga campata sospesa nel vuoto, senza nessun appoggio solido). Finalmente lo scorso anno, dopo le mie diverse denunce pubbliche, si era preso atto della pericolosità di questa scuola. Il fatto grave, preoccupante e incredibile è che sono passati 15 mesi e non solo quella scuola non è stata demolita, ma addirittura adesso si sta per riaprirla. Se non interviene il Comune lo facciano subito il procuratore Spagnuolo e il prefetto Tomao».

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