3 minuti per la lettura
Aumenta il tam tam sui social sulla presunta pericolosità del ponte di Celico, sulla Statale 107, che attraversa la Presila cosentina
COSENZA – Aumenta il tam tam sul web sulla presunta pericolosità del ponte Cannavino, conosciuto anche come ponte di Celico, che attraversa la Presila cosentina sulla Statale 107. Secondo molti un pericoloso avvallamento avvertito sulla sede stradale sarebbe sintomo di scarsa stabilità. L’arteria è giornalmente molto frequentata dai pendolari che raggiungono Cosenza per motivi di studio o di lavoro e da turisti in viaggio verso la Sila. Il ponte inoltre è posto a qualche centinaia di metri dal suolo e questo rende ancora più pericoloso lo stato in cui verserebbe.
Da qualche giorno i social network rimbalzano notizie e foto sulla sua pericolosità. Oggi invece sulla questione è intervenuta anche Selvaggia Lucarelli che dalla sua pagina Facebook ha chiamato in causa direttamente il presidente del Consiglio Matteo Renzi, giunto in Calabria per inaugurare il viadotto Italia sulla A3 appena qualche giorno fa (LEGGI).
«Le chiedo una cosa – scrive la Lucarelli – a nome dei tanti calabresi che mi hanno chiesto di aiutarli a parlare di questo ponte, di questa paura, di questa tragedia annunciata. Non vada al sud a presenziare ai funerali di gente che è morta perché si poteva fare di più in fatto di sicurezza o di manutenzione o di controlli o di prevenzione o di quello che vuole lei. Non vada a fare il gradasso annunciando lavori su tratte che sono buone per i titoli in prima pagina. Vada in quel sud di cui non si ricorda nessuno e ci vada prima che le cose accadano. Vada ad ascoltare i vivi, non a piangere i morti. Digiti su Google “ponte di Celico paura” e scoprirà che i calabresi con petizioni, filmati, articoli sui quotidiani e siti locali la loro voce stanno cercando di farla sentire in tutti i modi. Scoprirà che sì, ci sono state mezze promesse, l’Anas che riconosce la necessità di un intervento ma resta vaga, Delrio che se ne è vagamente occupato a marzo con una firma su un documento e poi nulla, la protezione civile che aveva già monitorato il ponte nel 2006 (10 anni fa!) perché qualcosa non andava e infine il succo della questione che è, sembra, “ci muoviamo nel 2017 se ci sono i soldi”. Nel frattempo su quel ponte tanti calabresi e non continuano a passare col cuore in gola, non vedendo l’ora di sentire le ruote della loro macchina toccare un asfalto che non sia sospeso nel nulla».
LA REPLICA DELL’ANAS
Dal canto suo l’Anas nel pomeriggio ha chiarito che «non si è dimenticata del viadotto Cannavino, sulla strada statale 107 Silana-Crotonese. È vero che presenta un’accentuata flessione in corrispondenza delle travi tampone, ma è altrettanto vero che non è a rischio di crollo». Inoltre, «a seguito di segnalazioni e notizie diffuse sul web e sui social network in merito al viadotto Cannavino, in località Celico», l’Anas ha chiarito che la solidità della struttura è stata «già certificata dal Politecnico di Bari con gli esiti di prove di carico statiche, dinamiche e sui materiali ed una rete di monitoraggio a prismi ottici disposti lungo i due versanti laterali del viadotto. Ciò non toglie che sul viadotto si debba attuare un intervento di manutenzione». «La progettazione esecutiva – conclude l’Anas – è in fase di completamento. Entro il 2016 sarà avviata la fase di gara e nel corso del 2017 saranno avviati i lavori, per un importo di circa un milione e mezzo di euro».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA