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La richiesta è arrivata direttamente dal neo procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. I beni erano nella disponibilità di Francesco Patitucci e Giuseppe De Cicco
COSENZA – Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza hanno eseguito un sequestro di beni per circa un milione di euro nei confronti di un esponente di spicco del clan di ‘ndrangheta Lanzino-Ruà e di un consociato. Si tratta di Francesco Patitucci, considerato reggente del clan, e di un suo parente, Giuseppe De Cicco, appartenente alla stessa cosca.
La misura di prevenzione è stata emessa dal Tribunale di Cosenza su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e dalla Dda di Catanzaro.
Patitucci si trova attualmente detenuto presso la casa circondariale di Terni per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale e per violazione legge armi. In passato è stato condannato per associazione mafiosa e reati connessi con sentenze di primo e secondo grado (divenuta irrevocabile nel 2015) nelle quali veniva condannato per appartenenza all’associazione mafiosa denominata “Lanzino/Ruà” e riconosciuto quale “reggente” della consorteria. In più era già stato condannato per la partecipazione all’associazione mafiosa denominata “Pino-Sena” con sentenza della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro, divenuta irrevocabile nel 2000.
De Cicco, invece, all’interno dell’organizzazione, svolgeva solo compiti di riscossione dei proventi dall’usura.
Gli accertamenti patrimoniali eseguiti nei loro confronti e dei prossimi congiunti hanno permesso di appurare, nel periodo 2002-2013, una netta sproporzione delle movimentazioni economico-finanziarie in uscita (ad esempio, acquisti di immobili) rispetto ai redditi dichiarati, inidonei persino a soddisfare le esigenze primarie di vita. Nello specifico sono stati sequestrati quattro fabbricati turistico-residenziali, siti in provincia di Cosenza; una società di capitale, con 10.000 quote sociali, con relativo complesso aziendale operante nel settore delle costruzioni di edifici; un automezzo e diversi rapporti bancari, per un valore complessivo stimato, come detto, pari a un milione di euro.
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