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COSENZA – Il «mancato spargimento di sale in tempo utile» e la «mancata tempestività nell’assegnare i codici» sono stati probabilmente alla base dei ritardi nei soccorsi sull’A3 Salerno-Reggio Calabria, costringendo centinaia di utenti a rimanere bloccati in autostrada per quasi dieci ore.

I PROVVEDIMENTI E LE PROTESTE: COMMISSARIATA LA STRUTTURA A3

Il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao ha convocato una conferenza stampa questa mattina per chiarire quanto accaduto. Erano presenti il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi e il capo compartimento dell’Anas in Calabria Vincenzo Marzi insieme ai rispettivi funzionari. Tra i due non sono mancati i momenti di tensione, dal momento che Tansi ha, di fatto, accusato l’Anas di non avere gestito al meglio l’emergenza.

Intanto, la Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto un fascicolo d’indagine sul blocco. L’indagine è finalizzata ad accertare quanto è accaduto realmente ed eventuali responsabilità per gli automobilisti rimasti bloccati. Le indagini sono attualmente dirette dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri.

Tansi ha precisato che la Protezione civile aveva diramato l’allerta meteo il 18 gennaio, con valenza a partire dalla mattinata del 19 gennaio, nella comunicazione si raccomandava l’attivazione della pianificazione d’emergenza. Marzi ha risposto con la rassicurazione che il sale era stato sparso dalle 10 di ieri mattina ma a causa dei mezzi messisi di traverso sulle corsie non è più stato possibile intervenire, determinando così le lunghe file.

L’EMERGENZA IN AUTOSTRADA 

Al centro del dibattito tra i rappresentanti istituzionali vi è stato il ritardo nella diramazione di codici stabiliti dall’Anas che, a seconda del livello, consentono l’accesso in autostrada solo con catene a bordo (codice giallo) o nei casi più gravi con catene montate (codice rosso). «Sicuramente qualcosa non ha funzionato – ha ammesso il capo compartimento- e stiamo facendo approfondimenti per capire cosa sia accaduto ed evitare che non si ripeta».

Marzi ha provato a giustificare le azioni dell’Anas: «Il sale era stato sparso dalle 10 di ieri mattina, ma a causa dei mezzi messisi di traverso sulle corsie non è più stato possibile intervenire, determinando così le lunghe file». 

Questa mattina in prefettura si è riunito nuovamente il centro operativo viabilità per una ulteriore disamina della situazione e analisi delle responsabilità.

Il prefetto Gianfranco Tomao ha ricordato che il tratto tra Altilia e Cosenza dove si è verificato il blocco è particolarmente difficile perché senza corsia d’emergenza. «Intendo chiedere – ha dichiarato – pannelli luminosi per informare gli automobilisti e che le informazioni radio siano più frequenti. Stiamo pensando inoltre a predisporre aree dove stoccare generi di conforto, mezzi di soccorso ed eventualmente fa per defluire la popolazione in attesa che venga soccorsa in casi particolarmente difficili come quello di ieri».

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