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ROSSANO – Si sono attrezzati con pale e tanta buona volontà, molti sono giovanissimi. I cittadini di Rossano hanno reagito rimboccandosi le maniche e mettendosi a spalare il fango portato ieri dalla violenta alluvione che ha colpito la costa Jonica cosentina. In mattinata è uscito il sole ed è una mezza buona notizia.

Perché se è vero che i residenti possono tornare prima nelle loro case per verificare i danni, il calore costituisce un pericolo poiché accelera la solidificazione del fango.

LA TELEFONATA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è voluto informare sulla situazione in cui versano Rossano e Corigliano chiamando il presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio.

LA VISITA DEL MINISTRO – Nel frattempo il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti in visita a Rossano ha dichiarato con decisione come «nei disastri ambientali c’è molta colpa dell’uomo con abusi edilizi e talvolta costruzioni anche negli alvei dei fiumi. Dal punto di vista urbanistico dico mai più condoni edilizi». In particolare, il ministro ha visitato Corigliano e Rossano insieme al capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, accompagnati dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, dal presidente della Regione e dal presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto. «L’impressione che ho avuto -ha dichiarato il ministro- è dei cittadini che hanno reagito. Abbiamo anche raccolto la loro rabbia e il loro sconforto, io credo che questo sia normale perché ci sono cittadini che hanno perso la casa, un’attività commerciale, anche solo la macchina. Sono cose che chiaramente influiscono e io sono qui oggi per dimostrare la vicinanza del Governo a questi cittadini, alle istituzioni locali e per provare a fare il meglio possibile».

Entrando nel merito, Galletti dopo il sopralluogo ha commentato: «E’ una situazione difficile, in via di miglioramento grazie anche agli interventi fatti nelle ore immediatamente successive all’alluvione. Credo che nelle prossime ore la Regione e i Comuni dovranno fare un’attenta valutazione dei danni in maniera che il Governo possa, nella prima riunione del Consiglio dei Ministri, valutare l’opportunità di dichiarare lo stato di emergenza per queste zone». Quanto al dissesto idrogeologico, «la Calabria è storicamente in ritardo su questo. Negli ultimi mesi però c’è stata un’accelerazione, abbiamo aperto circa settanta cantieri per interventi di 78 milioni e crediamo che da qui a fine anno saliranno fino a 150 per un complessivo investimento di 180 milioni e ci sono altre risorse disponibili da impegnare nel più breve tempo possibile». Un pensiero è rivolto «ai volontari, ai vigili del fuoco, alla protezione civile, al presidente della provincia e della regione e a tutti i sindaci che ancora oggi hanno fatto un ottimo lavoro sul territorio». Il futuro dell’urbanistica passa attraverso il concetto di rigenerazione. «Non possiamo pensare di abbandonare un edificio per costruirne uno vicino perché altrimenti aumentiamo di molto le potenzialità del dissesto idrogeologico e lo facciamo in un momento in cui i cambiamenti climatici cominciano a far vedere i propri effetti. Non solo noi partiamo da una condizione arretrata -ha concluso Galletti- ma abbiamo davanti un futuro difficile che sarà più difficile da affrontare»

Al lido Sant’Angelo, una delle zone maggiormente colpite dal maltempo, di detriti ce ne sono ancora parecchi e i cittadini sono arrabbiati. Momenti di tensione si sono verificati questa mattina con gli uomini della Protezione civile, che hanno rischiato un’aggressione dai cittadini più disperati.

Solo in tarda mattinata una ruspa ha raggiunto quella zona per iniziare a operare. Nel frattempo anche i mezzi dell’esercito sono arrivati a Rossano e hanno cominciato a lavorare.

I circa cinquecento sfollati che hanno trascorso la notte al palazzetto oggi sono usciti per tornare nelle case o nelle strutture turistiche e recuperare il salvabile. Molti, però, hanno perso tutto. Indumenti, scarpe, cellulari, soldi. Tutto lasciato nella furia di scappare dalla furia incontrollabile dell’acqua.

Anna e Stella sono due turiste di Napoli, vengono in Calabria ogni anno “perché ci piace”. Ricordano bene il terremoto dell’Irpinia degli anni Ottanta ma “questa volta è stato più brutto”, raccontano. “Quando c’è il terremoto puoi metterti al riparo, invece questa volta l’acqua sembrava portarci via”. Le due turiste, insieme alle loro famiglie, Hanno trovato rifugio nell’abitazione di una residente che ha ospitato anche altre persone in difficoltà fino all’arrivo dei soccorsi. “Abbiamo fatto una catena umana per restare vicini e tenevamo stretti i bambini mentre l’acqua rischiava di trascinarci”, continuano. Stamattina gli uomini sono andati a vedere al camping se riescono a recuperare la macchina, “vogliamo andare via prima possibile”. L’ultimo pensiero di Anna e Stella, che parlano mentre sono sedute sulle grandine della Protezione civile al palazzetto, va ai cittadini di Rossano. “Sappiamo cosa significa questa situazione, l’abbiamo provata sulla nostra pelle. A loro va tutta la nostra solidarietà”.

In questa situazione così drammatica c’è per fortuna spazio per una pagina di solidarietà. Tantissimi sono i cittadini che hanno portato al palazzetto indumenti, scarpe e generi alimentari. I volontari, instancabili, catalogano il materiale per uomini, adulti e bambini all’ingresso della struttura. Tutt’attorno il clima è apparentemente sereno, sono tutti consapevoli che non serve disperazione ma reagire con forza. E lo stanno dimostrando davvero tutti. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio intanto stanno sorvolando lo Jonio cosentino su un elicottero. Al termine, raggiungeranno il Centro operativo misto allestito allo stadio di Rossano per un briefing. 

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