X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

RENDE – Il caso Legnochimica da Rende arriva a Bruxelles. Su impulso del gruppo consiliare M5S di Rende, l’europarlamentare Laura Ferrara ha presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione. Due le tematiche messe in evidenza: i danni ambientali che ha subito l’area dove operava la società oggi in liquidazione e i danni alla salute causati alla popolazione residente. In entrambi i casi si prefigurerebbe una violazione della normativa europea. Viene chiesto alla Commissione quali iniziative intende intraprendere affinché siano rese realmente efficaci le norme europee in materia ambientale.

SCOPRI I CONTENUTI SULLA EX LEGNOCHIMICA
NEL FASCICOLO AD AGGIORNAMENTO DINAMICO

«Il caso della ex Legnochimica parte da lontano – racconta la Ferrara insieme al consigliere comunale di Rende Domenico Miceli – in dal 1969 nell’area persistono enormi bacini, privi di impermeabilizzazione, dove inizialmente venivano sversati i residui di lavorazione. Questi bacini, i cosiddetti “laghetti” sono ancora là in attesa della necessaria bonifica». «Nel luglio 2011 la Procura della Repubblica ha disposto la redazione di una consulenza tecnica sull’area – continuano dal M5S – la consulenza evidenzia che la falda acquifera sotto ed in prossimità dei bacini artificiali, risulta gravemente contaminata, anche in profondità e che detta contaminazione si è estesa ai pozzi esistenti in zona ed evidenzia l’inquinamento da metalli pesanti: alluminio, ferro, manganese, arsenico, berillo, cromo, nickel, mercurio, benzene e tricloroetilene, con concentrazioni fino a centomila volte superiori al valore consentito. Tali sostanze sono classificate dalla IARC come rischio oncogeno documentato. I rilievi effettuati dall’Arpacal sulle acque sotterranee confermano la contaminazione da sostanze cancerogene: diclorometano, tricloroetano, bromoclorometano, dibromoclorometano, Toluene e P-Isopropiltoluene».

«I molteplici interventi di tutte le autorità competenti sono sempre risultati vani – è la conclusione – pertanto emerge palese la violazione attuale e continuativa della normativa europea in materia. Ad oggi si attende ancora l’avvio della bonifica dell’area in questione. Come Movimento 5 Stelle siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte dell’azienda in liquidazione che deve ancora presentare un piano di bonifica che possa essere oggetto di valutazione da parte della conferenza dei servizi».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE