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Si presentano nella sua abitazione come carabinieri e poi, non appena apre la porta l’accoltellamento; due gli indagati a Corigliano Rossano
Nel corso della serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Rossano, con il supporto di quelli della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano e sotto il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, con l’indagine affidata al Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Flavia Stefanelli, hanno sottoposto a «fermo di indiziato di delitto» della polizia giudiziaria un 47enne ed un 39enne del posto. I due sono gravemente indiziati di aver concorso, con un terzo soggetto in fase di identificazione, al «tentato omicidio aggravato» di un 45enne rientrato da qualche tempo a Corigliano Rossano, dopo essere stato diversi anni in Germania.
Prima di proseguire con la ricostruzione dei fatti appare opportuno precisare che la notizia viene diffusa per garantire le prerogative dell’informazione e nel rispetto dei diritti degli indagati, ancora da doversi ritenere soggetti alla presunzione di innocenza attesa l’attuale fase del procedimento, le cui responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile. Il tutto si svolto in pochi minuti, quando un commando di tre persone si è presentato a casa della vittima, che è stata convinta ad aprire la porta dopo che i suoi aggressori si sono qualificati come Carabinieri.
Una volta aperto, la parte lesa non ha potuto fare altro che abbozzare un minimo di difesa per cercare di proteggere la sua persona, anche perché i due soggetti che si è trovato di fronte erano armati con dei pericolosi coltelli. Ne sono conseguiti momenti concitati, dove il padrone di casa è stato colpito da diverse coltellate, una delle quali inferta sulla parte posteriore del dorso. Un fendente che poteva avere conseguenze tragiche e che ha causato la frattura di una costola e delle profonde lacerazioni interne. I responsabili, di quella che pare poter essere assimilabile ad una vera e propria spedizione punitiva, hanno poi desistito dal proseguire l’aggressione armata e si sono rapidamente allontanati dalla scena del crimine.
La vittima, nonostante le ferite riportate, è riuscita ad avvisare i Carabinieri i quali, in prima battuta, hanno reso possibile l’intervento di un’unità del 118 che ha stabilizzato il ferito e lo ha poi trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino, dove è stato sottoposto ad un ciclo di accertamenti e degli interventi specifici, che hanno limitato i danni causati dalla coltellata. In maniera pressoché contestuale sono partite le indagini dei Carabinieri, subito focalizzate su di una lite che la vittima dell’aggressione aveva avuto, quella stessa mattina, con la madre di uno dei soggetti poi sottoposto al fermo di polizia giudiziaria. Gli altri dettagli raccolti hanno, in seguito, consentito di individuare anche un secondo componente del gruppo armato quello che, sulla scorta degli elementi probatori raccolti, sarebbe proprio il responsabile della coltellata che ha causato le lesioni più gravi.
Rimangono ancora in corso le attività dei militari dell’Arma per dare un nome al terzo componente di quel gruppo che ha agito senza scrupoli, anche se questo sembra aver avuto un ruolo marginale rispetto alle condotte degli altri. Una volta identificati i soggetti ritenuti gravemente indiziati sono stati localizzati, sottoposti a «fermo di polizia giudiziaria» ed associati al Carcere di Castrovillari, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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