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Il Cav “Roberta Lanzino” di Cosenza non si arrende. Da giorni, operatrici, volontarie e cittadini difendono con determinazione la sede di via Ernesto Fagiani, trasformandola in un simbolo di resistenza e lotta per i diritti delle donne, la tutela delle vittime di violenza e il riconoscimento di un presidio essenziale per il territorio.


COSENZA – Il Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza prosegue la sua battaglia con determinazione, trasformando la sede di via Ernesto Fagiani in un simbolo di resistenza e lotta per i diritti delle donne. L’assemblea tenutasi ieri pomeriggio ha visto una partecipazione straordinaria di operatrici, volontarie, cittadini, forze politiche e associazioni. Tutti uniti sotto lo slogan: «Il centro antiviolenza non si tocca!».

A scatenare la protesta è stata l’improvvisa interruzione dell’energia elettrica e del riscaldamento, rendendo impossibile lo svolgimento delle attività del centro. Un evento che ha messo in luce la precarietà della struttura e che ha spinto le operatrici, lo scorso 8 febbraio, a convocare una conferenza stampa per denunciare la situazione. Da quel momento, la mobilitazione non si è più fermata, evidenziando il rischio concreto di perdere un presidio essenziale per la tutela delle donne vittime di violenza.

La denuncia di Antonella Veltri: solidarietà dai cittadini, silenzio dalle istituzioni

Antonella Veltri, socia fondatrice del Cav (centro antiviolenza) Lanzino e presidente della rete Dire, ha evidenziato la grande solidarietà ricevuta dalla cittadinanza: «Abbiamo ricevuto un’ondata di supporto, con telefonate, messaggi e grande partecipazione. Tuttavia, sul piano istituzionale, riscontriamo inefficienze e mancanza di responsabilità. Nonostante la convocazione da parte della segreteria del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, non abbiamo ancora informazioni ufficiali».

La corrente è stata ripristinata solo temporaneamente, ma la sede non è ancora pienamente operativa. «Il problema va oltre il semplice malfunzionamento tecnico», ha sottolineato Veltri, «riguarda l’invisibilità istituzionale della violenza maschile sulle donne», puntando il dito anche contro il silenzio del Comune e della Provincia di Cosenza.

«Il nostro centro non è solo un luogo di accoglienza», ha ribadito Veltri. «Noi qui facciamo politica nel senso più nobile del termine: promuoviamo azioni concrete per prevenire la violenza sulle donne, facciamo sensibilizzazione nelle scuole e nei territori perché la base della violenza maschile sta nella cultura patriarcale».

Cav “Roberta Lanzino”: il sostegno delle realtà locali

Antonella Veltri ha ringraziato l’Università della Calabria, la Cgil, l’Auser e la Casa delle Culture per aver offerto spazi alternativi per lo svolgimento delle attività. Tuttavia, la battaglia continua: «Noi da qui non ce ne andremo mai. Noi non ce ne andiamo. Siamo qui da venerdì e ci resteremo finché non avremo un documento che ci assegni una sede. Potremmo trovarla da sole, ma vogliamo che sia una responsabilità istituzionale: la violenza sulle donne va affrontata anche dalle istituzioni».

La storia del Cav “Roberta Lanzino”: una lotta lunga 35 anni

Roberta Attanasio, presidente del Centro antiviolenza, ha ricordato la lunga storia del Cav “Roberta Lanzino”, attivo da 35 anni. «Nel 2013, quando ci fu assegnata questa sede grazie all’allora consigliere provinciale Giuseppe Giudice Andrea, credevamo fosse per sempre. Fu un momento straordinario: finalmente un luogo senza affitto, una base sicura per il nostro lavoro. Dopo decenni di impegno sul territorio, non avremmo mai immaginato di dover lottare per mantenere una sede».

«Siamo nate come Centro Antiviolenza dopo l’omicidio di Roberta Lanzino, uno dei casi più sciatti e mal gestiti della storia giudiziaria italiana. Indagini approssimative, nessun colpevole, solo silenzio e ingiustizia. E oggi, ancora una volta, ci troviamo davanti a un silenzio gelido: la Regione sapeva che presto avremmo dovuto lasciare lo stabile, ma nessuno ci ha informate, nessuno ha spiegato le reali motivazioni. Forse si tratta di ristrutturazioni, forse di altre decisioni, ma il punto è uno: siamo armate fino ai denti, difenderemo questo posto e ne difenderemo anche la territorialità», ha dichiarato la presidente del CAV “Roberta Lanzino”.

Un appello alle istituzioni: riconoscere il valore del Cav

Attanasio ha evidenziato l’importanza del centro non solo come luogo di accoglienza, ma come simbolo politico di lotta contro la violenza di genere. «Qui mettiamo al centro le donne, perché ogni offesa contro una di loro colpisce tutte noi».

«La notizia dell’incontro con il Presidente della Regione ci dà forza – ha aggiunto la presidente del Cav-. Ci aspettiamo il riconoscimento di anni di impegno, di battaglie, di risultati concreti. La Regione sa chi siamo, conosce il nostro lavoro, riceviamo finanziamenti pubblici, rendicontiamo ogni attività

Chiara Gravina: «Serve una sede adeguata e sicura»

Chiara Gravina, vicepresidente del Cav, ha ribadito l’urgenza di una soluzione: «Vogliamo rimanere a Cosenza, perché il nostro lavoro ha segnato la storia di questa città. Abbiamo bisogno di una sede adeguata, che garantisca sicurezza, privacy e accessibilità alle donne che si rivolgono a noi. Non ci interessano operazioni di facciata: la violenza sulle donne non si combatte solo il 25 novembre e l’8 marzo».

Cav “Roberta Lanzino”: la solidarietà della Cisl e la raccolta solidale

I centri antiviolenza rappresentano un faro di speranza per le donne che subiscono violenza, un rifugio sicuro in un percorso difficile. La battaglia contro questa piaga sociale è ancora lontana dall’essere vinta, ma ogni gesto di solidarietà può fare la differenza. Proprio con questa consapevolezza, il coordinamento Donne Cisl, insieme all’Fnp del Trentino, ha promosso una raccolta di cosmetici e prodotti per la cura personale, destinati alle donne ospitate nei centri antiviolenza. Quello che era nato come un piccolo gesto, pensato per un solo centro in Calabria, si è trasformato in un’ondata di solidarietà inaspettata.

Antonella Pignataro, coordinamento donne Cisl: «Cittadini, sindaci, farmacie, centri commerciali hanno dimostrato un’incredibile generosità. Oggi possiamo donare un prodotto a tutte le donne presenti nei centri antiviolenza della Regione Calabria. Siamo qui al Cav Lanzino per testimoniare il nostro impegno e consegnare questa donazione. Un piccolo dono, ma un grande abbraccio per chi ha bisogno di ricominciare, da nord a sud. Con la speranza che ogni donna possa ritrovare sé stessa e rinascere».

La politica locale e l’urgenza di un intervento concreto

Hanno preso parte all’incontro il consigliere regionale Ferdinando Laghi, il consigliere comunale Francesco Alimena, l’assessore al welfare Veronica Buffone, Maria Pia Funaro, il segretario generale dei pensionati Cisl di Cosenza Raffaele Zunino. In una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha sottolineato la gravità della situazione, definendola un errore da correggere con urgenza garantendo al Cav la disponibilità dei locali.

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