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COSENZA – Altri tre imputati dell’inchiesta sui falsi esami all’Unical hanno deciso di patteggiare la pena. Nuove ammissioni di responsabilità, dunque, che danno ulteriore corpo alle ipotesi dell’accusa. I tre sono tra gli imputati (61 in tutto) cui i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta “Centodieci e lode”, ossia Antonio Bruno Tridico (della Procura di Cosenza) e Alessia Miele (della Procura di Catanzaro) avevano chiesto il rinvio a giudizio.
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SULL’OPERAZIONE CENTODIECI E LODE
La relativa udienza è fissata per lunedì. A seguito della decisione dei tre imputati, la lista di coloro i quali rischiano il processo scende a 58 persone. Se i pm daranno il loro consenso al patteggiamento i tre (si tratta di ex studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia) saranno giudicati lunedì stesso insieme agli altri tre che avevano già chiesto di negoziare la pena lo scorso 20 maggio, giorno dell’apertura ufficiale dell’udienza preliminare. Lo scorso 20 settembre il gip Abigail Mellace, accogliendo le richiesta degli stessi pm Tridico e Miele, aveva archiviato tredici posizioni per infondatezza della notizia di reato. I tredici sono cioè riusciti a dimostrare di aver realmente superato gli esami. Tramite i loro legali e la stessa segreteria dell’Unical sono stati cioè trovati gli statini originali.
L’accusa base di “Centodieci e lode” è falso e frode informatica. Oltre alle firme false sugli statini si presumono cioè illeciti ingressi nel sistema informatico dell’Unical, con alcuni degli attuali indagati che hanno modificato i dati di determinati studenti, agevolandoli così nella loro carriera universitaria. Al vaglio dei pm gli esami sostenuti alla Facoltà di Lettere e Filosofia tra il 2004 e il 2011. Se ne riparlerà il 7 davanti al gup.
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