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COSENZA – «Gli esami erano così facili che se ne potevano sostenere più di uno nello stesso giorno». Lo ha detto nei giorni scorsi il noto giornalista Pino Nano al pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, della Procura di Cosenza, nel corso dell’interrogatorio da lui stesso chiesto al magistrato per chiarire la sua posizione in merito all’inchiesta “Centodieci e lode”, quella sui presunti falsi esami “sostenuti” alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. Nano è uno dei 77 indagati. Le Procure di Cosenza e Catanzaro gli avevano notificato il relativo avviso di chiusura delle indagini preliminari lo scorso 15 ottobre. 

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SULL’OPERAZIONE CENTODIECI E LODE

L’ipotesi è falsità materiale e ideologica. Gli contestano il superamento di alcuni esami, inseriti nel piano di studi che il 7 dicembre del 2004 gli permise il conseguimento della laurea in “Filosofie e Scienze della comunicazione e della conoscenza”. Gli esami sarebbero quelli di “Filosofia della Mente, mod. A” (con voto 30/30), “Etica della comunicazione”, mod. A (30/30), “Filosofia politica” (30/30), “Filosofia e Scienze cognitive”, mod. A (30/30). Tre di questi sarebbero stati sostenuti lo stesso giorno, ossia il 21 settembre del 2004. Ebbene, Nano relativamente a questi, ha detto di averli superati in modo lecito e tutti nello stesso giorno: «Erano facili e le pagine da studiare – ha più o meno spiegato al pm – non erano tante». Il noto giornalista, difeso dall’avvocato Amedeo Bianco (del foro di Catanzaro), anche in merito agli altri esami ha insistito sul regolare svolgimento. Nessun falso, dunque. Secondo l’accusa saremmo invece di fronte a esami in realtà mai sostenuti. Relativamente alla “vicenda Nano” risulta indagato anche il professore Daniele Gambarara, all’epoca presidente proprio del corso di Laurea in “Filosofie e Scienze della comunicazione e della conoscenza”. Insieme a due segretarie dell’Unical è accusato di essersi introdotto abusivamente nel sistema informatico, registrando «nella carriera universitaria dell’interessato (Nano, ndr) come sostenuti» anche «gli esami di “Semiotica”, “Filosofia della mente, mod. A”, “Etica della comunicazione, mod. A”, “Filosofia politica”, “Filosofia e scienze cognitive, mod. a”». Anche Gambarara (difeso dall’avvocato Orlando Sapia, del foro di Catanzaro) ha negato ogni cosa. 

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