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COSENZA – Mercoledì mattina Pino Nano sarà in procura: ha chiesto di essere accusato dai magistrati che stanno approfondendo il caso degli esami falsi all’Università della Calabria e che ieri gli hanno notificato un avviso di conclusione indagini. All’ex capo della redazione calabrese della Rai e attuale responsabile dell’agenzia nazionale della Tgr i pm Antonio Bruno Tridico e Alessia Miele contestano il superamento di quattro esami che, secondo l’accusa, non sarebbero in realtà mai stati sostenuti.

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Sugli statini, contestano i magistrati, sarebbero stato poste false firme dei docenti. E in questo senso sarebbe stato determinante anche il ruolo del professor Daniele Gambarara, presidente del consiglio di corso di laurea in Filosofia e scienze della comunicazione e della conoscenza, che insieme alla capo ufficio della facoltà di Lettere Lina Fortunato Candido e all’addetta di segreteria Paola Volpe, si sarebbe introdotto abusivamente nel sistema informatico tutta una serie di esami che il giornalista in realtà non avrebbe nemmeno affrontato. Proprio Gambarara è il secondo nome eccellente emerso ieri dalle indagini ed è il primo docente coinvolto.

Sarebbe sua la responsabilità per i falsi esami di Semiotica, Filosofia della mente modulo A, Etica della comunicazione modulo A, Filosofia politica, Filosofia e scienze cognitive modulo A. A Pino Nano risultano attribuiti addirittura tre esami in uno stesso giorno, tutti con lo stesso voto di 30/30.

Ora il giornalista chiede di chiarire la propria posizione. Se non riuscirà a convincere i pm di Cosenza e Catanzaro che stanno lavorando al caso, fra qualche giorno scatterà la richiesta di processo.

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