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Ancora un evento sismico è stato avvertito in serata dalla popolazione nelle province di Potenza e Cosenza. Registrato alle ore 22.25, aveva una magnitudo di 3.2. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Mormanno (Cs), Laino Castello (Cs) e Rotonda (Pz). Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non risultano al momento danni a persone o cose. Nella giornata di ieri una scossa sismica di magnitudo 2.6 era stata lievemente avvertita alle ore 10.31 dalla popolazione nelle province di Cosenza e Potenza e le località prossime all’epicentro sono state ancora una volta i comuni di Mormanno e Laino Castello in provincia di Cosenza, e il comune di Rotonda in provincia di Potenza. Nella stessa zona del Pollino giovedì, erano state registrate altre due scosse, di magnitudo 2.6 e 3.3.
ALLARME NEL POLLINO PER LO SCIAME SISMICO
E’ ormai allarme tra le popolazioni dell’area del Pollino tra Calabria e Basilicata per lo sciame sismico senza fine che interessa la zona. Da settembre 2010 ad oggi l’area del massiccio che segna il confine tra le due regioni – come ha rilevato recentemente l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – è stata interessata da oltre 500 terremoti (517 registrati con l’ultimo episodio della tarda serata di ieri magnitudo 3,2). Sempre ieri sono stati rilevati movimenti tellurici praticamente per tutto il giorno: una situazione che sta provocando apprensione tra gli amministratori locali e gli abitanti dei comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno (in provincia di Cosenza) e Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore (Potenza). La scossa più forte in assoluto della lunga sequenza è quella registrata dagli strumenti dell’Ingv lo scorso 23 novembre, pari a 3,6, nel trentunesimo anniversario del disastroso sisma che colpì l’Irpinia. A preoccupare è la sequenza degli episodi, molti dei quali avvertiti distintamente dalla popolazione, che si stanno verificando da tempo e che sono del tutto anomali rispetto alla storia di quest’area che, pur considerata ad alto rischio sismico, non ha episodi documentati di particolare gravità. I tecnici dell’Ingv stanno seguendo il fenomeno alla ricerca di tracce che, attraverso lo studio degli strati del terreno, documentino il verificarsi di terremoti del passato.
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