Nicola Markovic
3 minuti per la letturaCATANZARO – Non si placano le polemiche dopo che società di basket Mastria Catanzaro ha denunciato quello che considera un vero e proprio «episodio di razzismo contro un giovane atleta» (LEGGI LA NOTIZIA).
Il caso ha coinvolto anche la deputazione calabrese, con la deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, che ha affermato: «Si è trattato di un episodio così grave che ha spinto la squadra catanzarese, per solidarietà verso il proprio compagno, a smettere di giocare la gara, che pure volgeva al termine. La vicenda, denunciata dalla società catanzarese, è stata tra l’altro confermata dal Cus Bari Basket, che con un comunicato ha preso le distanze da ogni forma di razzismo e, condannando il comportamento del proprio tesserato, ha comunicato di averlo escluso dalle attività agonistiche della società».
Secondo Wanda Ferro, quella della società pugliese «una presa di posizione da apprezzare perché punta a riaffermare quei valori di solidarietà e rispetto dell’avversario che sono alla base della pratica sportiva, soprattutto giovanile. Resta da comprendere come sia stato possibile che il direttore di gara non abbia preso alcun provvedimento, nel corso della gara, nei confronti dell’atleta responsabile di un tale deprecabile comportamento, arrivando persino ad espellere dal parquet, per proteste, il giovane fatto oggetto di insulti».
Ferro ha anche rivolto «solidarietà e vicinanza al giovane cestista Nicola Markovic, e a tutti i compagni della compagine catanzarese della Mastria Vending Virtus Under 18 Eccellenza guidata dal coach Antonio Cerone, per i gravi insulti razzisti che sono stati rivolti all’atleta serbo nel corso della partita giocata giovedì scorso a Bari contro la formazione del Cus».
«Lo sport – ha concluso Wanda Ferro – è un eccezionale strumento di integrazione, soprattutto tra i più giovani, perché promuove la conoscenza reciproca, il rispetto, la solidarietà e la sana competizione: l’affetto dimostrato dai compagni a Nicola Markovic è una dimostrazione della solidità di questi valori. Proprio per questo non sono accettabili cali di attenzione o atteggiamenti superficiali da parte di chi, rappresentando nei diversi ruoli le istituzioni sportive, ha il dovere di garantire il rispetto delle regole e la correttezza delle attività agonistiche».
Anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, hanno condannato l’accaduto: «L’increscioso episodio non può che ricevere la ferma condanna istituzionale rispetto a parole e gesti che non dovrebbero mai trovare spazio su un campo da gioco. Rivolgiamo, dunque – hanno sottolineato – la vicinanza e la solidarietà a nome di tutte le componenti dell’amministrazione comunale all’atleta serbo e all’intera compagine catanzarese che, davanti al grave episodio, ha deciso di ritirarsi dal parquet poco prima la conclusione della partita. Al tempo stesso, non può passare inosservata anche la presa di posizione da parte della società barese che, confermando quanto successo, ha fatto uscire e immediatamente sospendere il proprio tesserato che aveva rivolto insulti razzisti all’avversario. Davanti a questi fatti, è necessario ribadire che i valori della lealtà, del rispetto reciproco e della condivisione devono sempre primeggiare nel mondo dello sport e, specialmente, nelle competizioni giovanili. Anche per questo motivo – hanno concluso Abramo e Polimeni – martedì andremo ad assistere sugli spalti alla prossima partita della Mastria Vending contro il Napoli e speriamo che altri soggetti istituzionali vorranno essere con noi per stare vicini alla squadra».
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