Luca Ursano durante la gara dei diecimila metri all'Olimpico di Roma e si sta allenando in Calabria in vista dei prossimi impegni
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Ha iniziato come arbitro e lo si ricorda sui campi di calcio dilettantistico calabrese. Arrivato a un certo punto, però, la vita sportiva di Luca Ursano, già associato alla sezione Aia di Catanzaro, ha preso un’altra piega. Ha messo da parte il fischietto per dedicarsi alla corsa. Insomma, Luca Ursano arbitro atleta, alla ricerca di nuove avventure, in un altro settore sportivo.
Fa il mezzofondista e di recente lo abbiamo visto agli Europei, a Roma, dove ha preso parte alla gara dei 10mila metri, arrivando in decima posizione. Dentro lo stadio Olimpico un giovane calabrese ha vissuto momenti di grande emozione, confermandosi tra i migliori mezzofondisti emergenti in Italia,
Venticinquenne, Luca Ursano arbitro atleta si divide fra lo studio (Scienze motorie) e l’atletica. A trasmettergli la passione per la regina degli sport è stato il papà Luigi, mezzofondista e maratoneta. Ha provato l’atletica da piccolo nella sua Catanzaro, con il tecnico Pietro Mirabelli, poi ha giocato a calcio come terzino, praticando anche basket e nuoto. È tornato in pista a 16 anni sotto la guida di Bruno Spina e da junior ha iniziato a farsi seguire dall’ex azzurro Maurizio Leone. Nel frattempo è nata questa passione per l’arbitraggio.
L’Associazione
«Ero e rimango un direttore di gara – ci dice Luca – d’altra parte sono associato. Ho un bellissimo rapporto con il mio presidente di sezione e con tutti i ragazzi di Catanzaro e del Cra Calabria. Tra l’altro il mio nutrizionista è Mario Sicilia, anche lui arbitro, in forza alla sezione di Cosenza: con lui ho un fantastico rapporto ed è un grande professionista. Rispetto all’Associazione, sono molto vicino anche a tutti i ragazzi che lavorano per l’organizzazione delle RefereeRun, oltre che all’attuale vice presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Alberto Zaroli, grande appassionato di atletica leggera, il quale puntualmente si mostra a me sempre vicino».
Da giovanissimo è capitato di dover dirigere gare particolari in certi campi «dove sei da solo e dove ci vuole davvero tanto carattere, a 18 anni, per non farti sovrastare». Campi di Terza, Seconda, Prima categoria, nei quali la mancanza degli assistenti impone al direttore di gara di vedersela da solo, a volte, con “lupi famelici” perché a fronte di tante brave persone, ci sono anche soggetti che in certe categorie provano a rendere la vita difficile ai giovani arbitri, magari alla prima esperienza, nel tentativo di intimorirli.
«Ecco, l’avventura da arbitro – afferma Luca Ursano in merito – mi è servita soprattutto a questo, a formare il carattere. È qualcosa che ti responsabilizza molto e ti aiuta a crescere. Una palestra di vita. Non sono mancati i momenti, chiamiamoli così, di tensione, ma nulla di particolarmente eclatante».
A livello personale il momento più alto, come arbitro, la gara di Coppa Italia Dilettanti fra il San Luca e il Bocale, dove diresse con autorevolezza e personalità. Sì, conservo un bel ricordo di quella partita. Quel giorno, sono tornato a casa molto soddisfatto. Anche lì una gran bella emozione.
Il tecnico dei record Rosario Salerno si rimette in gioco
Altro aspetto fondamentale per la sua crescita, sui campi di calcio calabresi, il fatto «di dover decidere in un attimo», ovviamente senza Var, il che significa «saper prendere la decisione giusta al momento giusto. E anche nell’atletica è così». E allora mettiamo da parte i ricordi di quando era arbitro, perché adesso le attenzioni di Luca Ursano sono rivolte altrove.
In crescita
L’incontro con Maurizio Leone è stato decisivo per capire che l’atletica avrebbe potuto essere qualcosa di importante nella sua vita da sportivo. Luca Ursano arbitro e atleta, ha così dato vita al suo primo exploit di rilievo (dopo la vittoria ai campionati italiani “promesse” nel 2020) quando è arrivato al 6° posto sui 10.000 metri agli Europei Under 23 in Estonia con il tempo di 29 minuti e 32 secondi (nel 2021). Nel 2024 si è piazzato 7° ai Mondiali universitari di cross a Muscat, in Oman (primo fra gli italiani), e poi è sceso a 28:28.84 a Londra sui 10.000 metri. Decisamente un bel tempo.
L’Europeo
Restano tanti bei ricordi legati alla recente competizione internazionale di Roma: «Lo stadio Olimpico ha sempre un grande fascino. E poi c’è il pre gara, l’ingresso in pista, sensazioni e momenti bellissimi. L’emozione è stata grande, anche se ho cercato di restare concentrato».
Si è classificato al 10°posto sui diecimila metri, gara che richiede fatica, resistenza, caparbietà «con un tempo apprezzabile, anche se potevo fare meglio, ma la fatica delle tre gare in 28 giorni si è fatta sentire. Ho tirato fuori il carattere per portare a casa la prestazione ed è uscito fuori il calabrese che è in me», chiudendo con un tempo di 28’ e 33”.
Ad ogni modo «rappresentare i colori azzurri, nella competizione continentale, per di più in Italia, è stata una grande gratificazione, che mi motiva molto per il futuro». Una nuova avventura, allora, con la maglia della Nazionale per un atleta che ha ancora tanto da dire e da offrire.
I progetti
A proposito di futuro: le Olimpiadi del 2028 sono un piano sul quale si può e si deve lavorare: «Ritengo di avere dei margini di crescita importanti e per i giochi olimpici ci proveremo assieme al mio staff. Per adesso mi concentro tanto sulle gare su pista, ma al più presto vorrei fare la maratona. Mi vedo bene nelle gare su strada». Insomma, tutto può succedere ma è anche consapevole che «c’è davvero tanto lavoro da fare».
Un lavoro che Luca Ursano svolge con uno staff che lo assiste e lo aiuta, al quale vanno i suoi ringraziamenti: Maurizio Leone (allenatore e coordinatore), Ferdinando Ritrovato (fisioterapista), Billy Faggio (preparatore forza), Guglielmo Formichella (preparatore respirazione), Mario Sicilia (nutrizionista), Andrea Pranno (fisioterapista) e Canonaco (medico fisiatra). «Al mio fianco ho delle persone stupende, che mi sono di grande supporto. Per me è una fortuna poter contare sul loro supporto».
La Calabria
Luca Ursano, arbitro e atleta, attualmente si divide, come si diceva, fra lo studio e gli allenamenti in vista dei campionati italiani su strada dei 10 chilometri e sulla mezza maratona. E si sta allenando proprio in Calabria, a Camigliatello, per la seconda parte della stagione: «La nostra terra ha qualcosa in più rispetto alle altre regioni. Qui da noi ci sono le condizioni per far bene. La Calabria ha mezzi e risorse che in altri luoghi ci invidiano e io cerco di sfruttarli a dovere. L’aria di “casa” mi fa stare bene».
A seguirlo da lontano «mamma e papà, mia sorella e zio Romeo, sempre di grande sostegno e affetto». La forza e la tenacia non gli mancano. I margini per crescere ancora ci sono. I primi passi importanti sono stati fatti e allora si può anche sognare, ma sempre tenendo i piedi saldi sul terreno, che sia strada o pista cambia poco!
La Calabria ha un talento emergente da far crescere, da sostenere e incoraggiare. E chissà: per Luca Ursano si spalancheranno nuovi orizzonti e ci saranno nuovi sogni da inseguire, sempre di corsa, ovviamente, magari con i cinque cerchi sullo sfondo.
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