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“ALTA felicità” sull’isola di Procida? Arriva e vince la sezione dedicata ai videoclip musicali al Film Festival. E così Antonio Pascuzzo il cantautore catanzarese ma di stanza a Roma oramai da anni, aggiunge ancora un riconoscimento di pregio al suo medagliere aggiudicandosi la vittoria nella categoria dei filmati musicali al Procida Film Festival. Una partita a tre che vedeva il videoclip “Alta felicità” – pezzo che apre “Pascouche” (GUARDA IL VIDEO), primo album da solista del cantautore – contendersi il podio con “Dona Ubenza” e “Tonight”. In realtà dall’album “Pascouche” sono stati tratti 3 videoclip da altrettanti brani: “Alta felicità”, “Un bacio” e “Lulù”. Tre pezzi diventati le puntate di un’unica grande storia animata che racconta attraverso le canzoni un intreccio di amore, politica e vita quotidiana, grazie alla collaborazione con gli sceneggiatori Federico Favot e Susanna Franchetti che hanno dato vita a personaggi di pongo e cartapesta.
Fa rumore e non solo con i testi e la musica, Antonio Pascuzzo. Lui, più volte finalista al Tenco, scommette anche sui videoclip. Con “Pascouche”, primo album da solista del cantautore, di recente ha ispirato anche un festival in Val di Susa che vede tra i sostenitori l’attore Elio Germano. E, allora, ecco il “Festival Alta Felicità” nel borgo alpino diventato famoso per le proteste No Tav. L’appuntamento è per il 22-23-24 luglio: tre giorni ecosostenibili con artisti di tutta Italia, che prenderanno parte alla rassegne.
Ma com’è nato il videoclip? In realtà dall’album “Pascouche” sono stati tratti 3 videoclip da altrettanti brani: “Alta felicità”, “Un bacio” e “Lulù”. Tre pezzi diventati le puntate di un’unica grande storia animata che racconta attraverso le canzoni un intreccio di amore, politica e vita quotidiana, grazie alla collaborazione con lo sceneggiatore Federico Favot e Susanna Franchetti che hanno dato vita a personaggi di pongo e cartapesta. E ricordiamo i brani in questione così come presentati: “Alta felicità”: il brano rilegge «l’annosa vicenda dei No Tav mettendo in antitesi velocità e felicità. La storia da cui parte è quella dell’attivista Luca Abbà, che diventa il filo d’erba che si piega e non si spezza»; “Un bacio”: «ispirata al bacio di 2 atlete russe che protestano contro le leggi omofobe di Putin; cosi come loro hanno risposto all’oscurantismo con la bellezza, anche il brano si scioglie nel Calypso, contro la violenza ottusa di chi pensa di poter vietare la prima cosa che impariamo appena nati»; “Lulù”: un brano «che tratta la violenza sulle donne; costretta ad un aborto clandestino dal suo compagno manesco; una donna, come una stella simbolo di forza e bellezza, contrastata da uomini dall’identità debole e violenta narcisi come il sole, che fa mostra di se solo quando non ci sono le stelle».
Questi, dunque, i pezzi che hanno ispirato i tre videoclip tra cui quello in gara, “Alta felicità” che ha conquistato l’attenzione della giuria del festival composta da cinque giurati: il produttore e regista Rai Gino Aveta che ne è anche il presidente, il Maestro Beppe Vessicchio, l’attore Lucio Allocca, il giornalista Massimo Sparnelli, il regista ed autore Rai Nino Caputo e Carlo Ruggiero giornalista inviato speciale Rai.
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