Giovanni Minoli e Paolo Bonolis
1 minuto per la letturaCATANZARO – È senza dubbio alcuno l’ospite più atteso della diciottesima edizione del Magna Graecia Film Festival ed il palco situato nell’area portuale della città di Catanzaro lo raggiunge con tutti gli onori che la sua gloriosa carriera gli hanno permesso di ricevere.
Senza filtri, Paolo Bonolis si mette completamente a nudo in una lunga intervista che diviene quasi una piacevole chiacchierata tra due amici di lunga data. A scavare nella sua personalità, tra la professione lavorativa, quella che un po’ tutti conoscono, ed il Bonolis-uomo, padre di cinque figli, marito «da 10 e lode», è uno straordinario Giovanni Minoli con domande calzanti, irriverenti, che a tratti hanno messo in difficoltà il noto conduttore televisivo ma senza mai fargli perdere quel savoir faire che lo contraddistingue nel suo campo.
Bonolis ha prontamente risposto ad ogni quesito postogli da Minoli che, da cima a fondo, ha analizzato l’ultimo libro del presentatore “Perché parlavo da solo”, volume che, in un esilarante racconto, pare che il padrone di “Porta a Porta” non abbia invece mai letto prima di intervistarlo. Si è passati alle opinioni personali di Bonolis in merito alla vaccinazione di massa, al conseguente Green Pass, fino ad arrivare al ddl Zan che Bonolis non pare condividere in toto.
«Un terreno sdrucciolevole» per il conduttore che punta quindi il dito contro un oramai asfissiante “politically correct”, definendo come, a parere suo, non sia tanto «la parola che si dice, ma l’intenzione che ad essa si da a causare la cosa brutta».
Oltre un’ora di dialogo terminato con la consegna al presentatore di Mediaset del Magna Graecia Award.
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