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CATANZARO – Li abbiamo visti passare per esposizioni, mostre e workshop in tutto il mondo. Alcuni di essi – ma soltanto quelli con un valore affettivo particolare per l’artista e solo a fronte di profonde motivazioni di “cuore” da parte di chi manifesta il proprio interesse – sono stati “adottati”, nell’ambito di quella che è la prima e unica “Casa Adozioni di Robot da compagnia al mondo”.

Ora alcuni di quei piccoli gioielli realizzati attraverso il riuso creativo di imballaggi in acciaio, ingranaggi e che arrivano da mercati, scaffali e strade di tutto il mondo, sbarcano al cinema.

Massimo Sirelli con alcune delle sue opere

Si tratta di un ulteriore e significativo riconoscimento quello ottenuto da Massimo Sirelli (foto a sinistra), il 38enne catanzarese conosciuto ai più come “l’artista dei robot” e uno dei più apprezzati “operatori” nell’ambito del graphic & multimedia design. Alcuni dei suoi “robottini” faranno la loro comparsa all’interno di “Copperman”, il film di Eros Puglielli, con Luca Argentero, Galatea Ranzi, Antonia Truppo e Tommaso Ragno, in uscita nelle sale il 7 febbraio (ieri sera l’anteprima nazionale al cinema Massimo di Torino). La storia è di quelle destinate a lasciare il segno, a coinvolgere grandi e piccini.

Anselmo (Luca Argentero) è un uomo speciale: nonostante l’età, continua a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Affascinato sin da piccolo dai supereroi, tanto che crede ancora che il padre che lo ha abbandonato sia in giro a salvare il mondo, ogni notte combatte il crimine del suo paesino con l’identità di Copperman (in inglese uomo di rame), grazie anche al fabbro del paese che gli ha costruito un’armatura. La tematica è quella dell’autismo, un racconto emozionante di come un elemento di diversità possa trasformarsi in un arricchimento, perché “in ognuno di noi c’è un supereroe” recita il sottotitolo del film.

Ed è proprio nel mondo di Anselmo-bambino che fanno la comparsa i robot di Sirelli, come giocattoli da cui lo stesso protagonista, probabilmente, troverà ispirazione nel suo straordinario percorso. I robot sono stati richiesti appositamente dalla produzione all’artista (che, tra le altre cose, vanta una collaborazione di vecchia data con Luca Argentero nell’ambito della promozione cinematografica) per essere utilizzati come scenografia.

«Ne ho spediti una decina – racconta Sirelli al Quotidiano del Sud – non ho ancora visto il film ma già nel trailer ne ho individuati quattro». Tra questi – ricordiamo che ogni robot ha un nome di “battesimo” – c’è anche “Elio”, l’opera che dopo la personale dell’artista “Teneri Bulloni”, tenutasi al Marca di Catanzaro la scorsa estate, è stata donata alla collezione della Fondazione Rocco Guglielmo.

«I robot di “Copperman” non sono certo i protagonisti, ma si tratta di un cammeo per me importantissimo, perché arrivare al cinema è certamente un bel traguardo, un riconoscimento di cui andare fieri» aggiunge Sirelli, la cui carriera continua a regalargli impegni, visibilità e grandi soddisfazioni. Precursore negli anni 90 della street art in Calabria, dalla metà degli anni 2000 Sirelli si occupa di comunicazione creatività pubblicitaria, firmando progetti per prestigiosi marchi nazionali e internazionali, fondando il suo lavoro sulla sperimentazione creativa di grafica, comunicazione e multimedia design.

Dei progetti artistici di Sirelli ne hanno parlato i principali canali di informazione nazionale e straniera su carta stampata. Dal 2008 è docente di tecniche di presentazione e portfolio e presso l’Istituto Europeo di Design di Torino e Como (Ied). Con il passare del tempo il suo nome è diventato un punto di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, forma di creatività attraverso cui materiali di scarto vengono trasformati in oggetti il cui valore si moltiplica. Ed è in questo ambito che vedono la nascita i suoi Robot: creature dai nomi fantastici assemblate con oggetti recuperati dall’artista durante i suoi viaggi nel mondo. Nel 2013 Sirelli lancia il progetto AdottaunRobot.com, la prima Casa Adozioni di Robot da compagnia. Robottini Orfani del progresso industriale e del consumismo sfrenato, trovano il loro cuore e la loro anima attraverso l’opera e la ricerca dell’artista, che li assembla e cerca di dar loro una nuova “famiglia”.

Oggi la sua vita continua tra mille impegni. Dal 15 al 18 febbraio parteciperà ad Arte Genova (Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea), a marzo inaugurerà una personale a Bari, mentre prosegue la collaborazione con il progetto #InsuperArt di Insuperabili Onlus che punta alla promozione dello sport all’interno del mondo della disabilità e che vede coinvolti diversi giocatori della Serie A di calcio.

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