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Riccardo Scamarcio a Catanzaro

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CATANZARO – Chiede scusa al pubblico per il ritardo, per il look estivo con cui sale sul palcoscenico: bermuda blu notte e camicia bianca. Epperò, a una pausa relax nella baia di Caminia non ha resistito. Pranzo al Blanca Cruz. Poi in auto verso Catanzaro. Riccardo Scamarcio, tra gli ospiti più attesi del Magna Graecia film festival ideato e diretto da Gianvito Casadonte (LEGGI I DETTAGLI) in corso di svolgimento su più location del capoluogo calabrese.

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Scamarcio, dunque, tra le special guest dell’evento. Sul tappeto rosso di sera nell’area del porto e protagonista negli scorsi giorni della master class al Cine-teatro Comunale nel centro storico. Di certo, in molti ricorderanno l’arrivo di Scamarcio al Magna Graecia film festival insieme a Valeria Golino nell’edizione del 2013. (LEGGI LA NOTIZIA) Lei in gara con “Miele” la sua opera prima da regista; lui produttore del film dedicato al tema doloroso e discusso dell’eutanasia. Valeria vincitrice con quella amatissima opera prima, Riccardo sul podio più alto come miglior produttore.

Ma torniamo all’oggi. Nell’angolo salotto del Comunale l’incontro con l’attore e produttore anticipa l’inizio della conversazione che di lì a poco terrà sul palcoscenico. 

La madrina del Magna Graecia film festival ricordiamo è Giulia Elettra Gorietti (LEGGI).

Una conversazione sul teatro e non solo. Il veloce faccia a faccia per certi versi racconta un Riccardo che non ti aspetti: musicista che coltiva la terra e si definisce con ironia “zapattore”, ad esempio.

Scamarcio la “sua” estate?

«L’estate è la stagione in cui maturano i frutti ma non è la mia stagione preferita».

E qual è la sua preferita?

«È l’autunno, la stagione del raccolto», risponde sorridendo.

Del resto lui, pugliese doc ha ancora un rapporto stretto con la natura e nel resto dell’incontro ne avremo ulteriore conferma.

Da uomo del Sud, c’è un paesaggio preferito?

«I paesaggi con il mare».

Il mare della Puglia?

«E non solo»

Ma se non avesse fatto l’attore?

«Avrei fatto il contadino».

Ecco tornare il rapporto con la terra e le stagioni. Coltiva qualcosa?

«Sì, in Puglia: olive e uva».

E, invece, che rapporto ha con la musica?

«Beh, suono la batteria e la chitarra e ascolto qualsiasi cosa. Mi piace la musica italiana ma anche il jazz, il soul e il rock inglese».

La classica?

«Certamente, ascolto anche la classica».

Quali sono i suoi compositori preferiti?

«Schumann e Rossini», risponde perentorio.

Veniamo al cibo, c’è qualcosa a cui non sa dir di no?

«I fichi col prosciutto crudo».

Nella vita, invece, a cosa non rinuncerebbe mai?

«Alla libertà».

Cosa la seduce di una donna?

«Gli occhi sono la cosa più importante».

E allora c’è uno sguardo che non ha mai dimenticato?

«Nella vita capita di incrociare sguardi indimenticabili. È accaduto anche a me».

Poi via verso il palcoscenico.

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