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Nella Sala Oro della Cittadella regionale di Catanzaro, martedì 16 aprile si terrà il convegno “Curarsi in Calabria. L’importanza della comunicazione per ridurre la mobilità passiva”. Un incontro per valorizzare la sanità calabrese e contrastare il DGR di fuga.
CATANZARO – In Calabria esiste una buona sanità, fatta di competenze, professionalità e presidi d’eccellenza. Eppure, questa realtà spesso non viene percepita dai cittadini, alimentando sfiducia e scelte che portano migliaia di persone a curarsi fuori regione. Secondo i dati più recenti, il 25,75% dei calabresi sceglie altre Regioni per ricevere cure mediche, un fenomeno noto come mobilità sanitaria passiva.
Un dato allarmante che non può essere spiegato solo con la carenza di strutture: molto dipende anche dalla comunicazione, spesso assente o inefficace, che non valorizza ciò che funziona e non informa correttamente l’utenza. È su questo tema cruciale che si concentrerà il convegno “Curarsi in Calabria. L’importanza della comunicazione per ridurre la mobilità passiva”, in programma martedì 16 aprile alle 14.30 nella Sala Oro della Cittadella regionale di Catanzaro.
Catanzaro, convegno “Curarsi in Calabria”: ecco come fermare la fuga dei pazienti
Organizzato dal provider Xenia di Francesca Mazza, con il contributo non condizionante di Gilead, il convegno è promosso dai dottori Gianfranco Filippelli (Direttore UOC Oncologia Medica ASP Cosenza, coordinatore ROCal) e Massimo Martino (Direttore UOC Ematologia e CTMO A.O. Reggio Calabria), responsabili scientifici dell’iniziativa.
L’obiettivo è ambizioso: ridurre la mobilità passiva attraverso una comunicazione chiara, incisiva, capillare e capace di ricostruire la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario regionale. Per farlo, servono informazione trasparente, valorizzazione delle buone pratiche, coinvolgimento dei media, dei professionisti e delle istituzioni.
Esperti e istituzioni a confronto
Il parterre dei relatori è di alto livello. Si parlerà di sostenibilità e farmaci innovativi con Ernesto Esposito, Sub Commissario per il piano di rientro sanitario, e di migrazione sanitaria con Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE. Spazio anche all’informazione, con l’intervento dei giornalisti Riccardo Giacoia (TGR Calabria) e Francesco Mannarino (Gazzetta del Sud), che discuteranno sul diritto alla salute e sulla responsabilità del giornalismo nella narrazione della sanità.
Fondamentali anche gli approfondimenti sul ruolo delle aziende ospedaliere e sanitarie, con la presenza di Tiziana Frittelli (AO Reggio Calabria) e Antonello Graziano (ASP Cosenza). Ampio spazio sarà dedicato alle esperienze virtuose, come quella della ROCal, illustrata dallo stesso Filippelli, e alle strategie per migliorare l’adesione agli screening oncologici, con l’intervento di Franco Lucia.
Best practice e tavola rotonda
Tra i momenti clou, l’analisi delle best practice in ambito ematologico e oncologico con i dottori Martino e Filippelli, e una tavola rotonda finale guidata da Lucia Di Furia e Attilio Sabato, che accoglierà esponenti del mondo sanitario, associativo e istituzionale, tra cui Simona Carbone, Massimo Gentile, Angela Piattelli, Anna Maria Stanganelli e Concetta Stanizzi.
Per Filippelli e Martino, il convegno rappresenta un’occasione preziosa per riflettere su come tecnologia, innovazione digitale e una comunicazione efficace possano migliorare l’accesso alle cure in Calabria, riducendo il DRG di fuga (indicatore della mobilità sanitaria che misura il numero di ricoveri fuori regione dei residenti di una regione, rapportato al totale dei ricoveri dei residenti) e restituendo centralità ai bisogni dei pazienti. «La sinergia tra innovazione digitale, formazione dei professionisti sanitari e comunicazione efficace potrà portare a un cambiamento positivo nel sistema sanitario regionale, con un impatto significativo sulla vita dei cittadini e sull’efficienza complessiva del servizio sanitario», hanno dichiarato i medici promotori del convegno.
L’appuntamento del 16 aprile vuole essere più di un confronto tecnico: è un messaggio alla Calabria che funziona e che merita di essere raccontata. Perché curarsi in Calabria deve tornare a essere una scelta di fiducia, consapevole e sostenibile.
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