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Un vaccino

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CATANZARO – Funziona il sistema di prevenzione legato ai vaccini, mentre è sotto la soglia minima il livello degli screening oncologici. Sono questi i dati emersi per la Calabria dal rapporto dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, edizione 2016, presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. 

Secondo i rilevamenti nazionali, rispetto a questi due temi in Italia la prevenzione è ancora una Cenerentola.

Su nessuna vaccinazione dell’infanzia l’Italia raggiunge in tutte le regioni la copertura raccomandata del 95%. Nemmeno sulle quattro obbligatorie da anni, cioè polio, difterite, tetano ed epatite B, dove si passa dai numeri virtuosi di Abruzzo, Molise e Basilicata (copertura superiore al 97%), di Calabria e Sardegna (oltre al 95%), ai livelli più bassi del Friuli Venezia Giulia (89%) e della Provincia autonoma di Bolzano (85%).

Per quanto riguarda morbillo-parotite-rosolia, la copertura media si attesta all’87%: al di sopra ci sono Lombardia (>93%), Piemonte (>91%), Sardegna e Basilicata (oltre il 90%). I livelli più bassi si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano (>67%) e in Molise (73,51%). Tirata d’orecchie anche sul vaccino antinfluenzale per gli over 65: la copertura è poco più del 50% rispetto al 75% raccomandato. Si va dal 63,1% in Umbria a oltre il 57% di Calabria e Puglia, al 37,3% della Provincia autonoma di Bolzano, il dato più basso.

Non va meglio, secondo il report, sul fronte degli screening oncologici. La Corte dei conti certifica che, ad eccezione di Abruzzo, Molise e Piemonte che raggiungono la soglia minima per la quota di residenti che hanno aderito ai programmi regionali, le altre in Piano di rientro sono ben al di sotto: Calabria, Puglia, Campania e Sicilia, Lazio.

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