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Il murales con Tramonte e Cristiano

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due netturbini uccisi nel 1991 dalla ‘ndrangheta, sono stati immortalati in un murales realizzato dall’artista di origini siciliane Simona Ponzù Donato che ha aderito all’evento di residenze artistiche “Open Air Art”, ideato da Valentina Arichetta e organizzato dall’associazione culturale Reportage mediante il progetto vincitore di avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei Beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria.

A chiusura dell’evento Simona Ponzù Donato ha inaugurato il suo murales lungo 20 metri in via Tommaso Fusco, nella villetta ripulita e messa a nuovo dalle associazioni partner , Strade perdute e Pesche Sciroccate, presiedute rispettivamente da GianLorenzo Franzì e Valentina Arichetta.

I due presidenti, avendo aderito all’iniziativa #RIcomincioda3, promossa in Calabria da Costa Nostra con il Patrocinio del Ministero della Transazione Ecologica, hanno ripulito personalmente le aiuole e i marciapiedi del luogo, abbandonato da anni all’incuria e al disinteresse amministrativo oltre che al malcostume di passanti non avvezzi all’educazione civica. «Se non possiamo cambiare ciò che è stato, possiamo cambiare ciò che sarà» è la frase che ha ispirato i lavori di pulizia dell’ambiente.

Grande l’emozione vissuta al momento della inaugurazione del murales dell’artista Ponzù, nel quale sono raffigurati in bianco e nero Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i quali, a distanza di trenta anni dal loro brutale assassinio ad opera della criminalità organizzata, non hanno ottenuto ancora la tanta agognata giustizia.

L’opera si impone sia a livello artistico che contenutistico in quanto evoca un periodo buio per la città di Lamezia Terme dominato dall’avidità e dalla ferocia delle cosche lametine che la mattina del 24 maggio 1991 uccisero per strada i due onesti cittadini Tramonte e Cristiano mentre erano in servizio ignari di quanto sarebbe accaduto. Un gesto ignobile e ingiustificabile perpetrato dalla barbarie mafiosa nei confronti di due vittime innocenti di cui l’artista Ponzù con la sua opera, suscitatrice di forti emozioni e riflessioni , ha inteso tenere viva la memoria e il sacrificio.

In via Tommaso Fusco, area dedicata alla residenza artistica di Simona Ponzù Donato, figurano anche Giovanni Losardo, Giuseppe Valarioti e Antonio Gramsci personaggi che hanno segnato indelebili pagine di storia per il sacrificio e l’impegno profusi nell’affermazione delle loro idee che non muoiono mai e che sono di esempio soprattutto per le nuove generazioni.

Sempre nell’ambito dell’evento Open Air Art, altri validi artisti come Zebho Los ha invece concluso i lavori in piazza Santa Maria, rigenerando l’ecopoint (incentro città) con un disegno raffigurante una “pacchiana” di Nicastro emblema dell’ identità lametina di una tradizione culturale spesso dimenticata specie dai giovani e Carla Carloni che ha realizzato la sua opera nel cortile dell’ istituo comprensivo Manzoni – Augruso.

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