Gli alunni della scuola che ha vinto il primo premio
4 minuti per la letturaLuca Abete (Striscia la notizia) mattatore della giornata. Le riflessioni di don Mimmo Battaglia e le scuole premiate per il concorso sulla legalità
CATANZARO – Da una parte i minori, dall’altra le istituzioni. Un confronto schietto e diretto, spesso complesso, ma con l’obiettivo di garantire progetti adeguati. Un dialogo voluto dal Coisp Calabria (Sindacato indipendente di polizia) che ha promosso un convegno sul tema “Minori: autori, vittime o testimoni di reato”, tenuto ieri nell’aula magna del liceo scientifico “Fermi” di Catanzaro Lido, nel giorno in cui lo stesso sindacato ha tenuto il proprio congresso regionale (LEGGI IL CONGRESSO).
[editor_embed_node type=”photogallery”]77267[/editor_embed_node]
Per rendere ancora più dinamico il confronto tra giovani e istituzioni, il Coisp ha promosso anche un concorso destinato alle scuole calabresi di ogni odine e grado per “sensibilizzare gli studenti ad un sano rapporto con la Polizia di Stato e promuovere la lotta all’omertà”. Tre le scuole premiate tra le tante che hanno inviato progetti da tutta la Calabria.
Il concorso per le scuole
Il primo premio è andato alle classi quinta A e quinta B della scuola primaria dell’Istituto “Vivaldi” di Catanzaro, plesso Murano, per la realizzazione di un videoclip girato a scuola sui temi del bullismo e della violenza. Agli studenti è andato anche un abbonamento annuale per l’edizione digitale del Quotidiano del Sud che ha sostenuto l’iniziativa. Secondo posto per Maria Concetta Cullia, della quinta H del liceo scientifico “Berto” di Vibo Valentia per il tema dal titolo “Chi studia è un ribelle”, quindi il terzo posto alle classi quarta e quinta della scuola primaria paritaria “Maria Immacolata” di Catanzaro che hanno realizzato un quadro dedicato a Falcone e Borsellino con l’effige della polizia. Un premio speciale è stato, inoltre, assegnato alle classi seconda F e terza C dell’Istituto “Vivaldi”, scuola secondaria di primo grado.
L’appello di don Mimmo ai giovani
Nel convegno sui minori, introdotto e moderato dal segretario generale regionale del Coisp, Giuseppe Brugnano, il protagonista è stato monsignore Mimmo Battaglia, vescovo della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, legatissimo a Catanzaro, città dove ha portato avanti tante iniziative, molte delle quali legate proprio ai giovani. Il suo intervento è stato seguito con assoluta attenzione dai tanti studenti presenti.
Don Mimmo, come è noto in città, ha segnato il terreno tra “amara consapevolezza” rispetto ai tanti problemi che esistono e “la speranza” di un nuovo presente. «I ragazzi hanno bisogno di avere amore tenace – ha detto don Mimmo – valori autentici, etica e testimonianza», sottolineando il ruolo della scuola in questo progetto di crescita. «I giovani hanno bisogno di trovare adulti coerenti e credibili – ha proseguito – hanno bisogno di trovare qualcuno che dimostri loro per cosa veramente occorre appassionarsi». L’idea, dunque, è quella di creare vere e proprie politiche giovanili, dove, secondo il vescovo, «politiche vuol dire avere il coraggio di credere nell’onestà, nella giustizia e nella legalità, mentre giovanili significa che i ragazzi sono una risorsa».
Rivolgendosi direttamente ai tanti giovani presenti, don Mimmo ha ammonito: «Ragazzi non credete mai a chi vi dice che voi siete un problema, o a chi dice che voi siete il futuro, perché voi siete il presente».
L’ironia di Abete e le testimonianze
A scatenare i ragazzi ci ha pensato l’ospite della giornata, Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, che ha raccontato le sue esperienze giornalistiche con tanti giovani protagonisti loro malgrado. Racconti complessi, ma facilitati dall’ironia di Abete che ha chiesto ai giovani di avere “sempre gli occhi ben aperti”. Tanti gli interventi di saluto da parte di associazioni, istituzioni, rappresentanti di categoria, mentre il questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, ha evidenziato la collaborazione, ma anche il ruolo della scuola, ricordando la «situazione dei quartieri di Catanzaro a rischio, considerato che non basta la repressione, visti anche gli errori commessi dalla politica».
Il questore si è anche rivolto ai docenti, chiedendo collaborazione, quindi ha annunciato una serie di iniziative che si svolgeranno proprio negli istituti scolastici nel prossimo anno. Toccante la testimonianza di Sebastiano Pettinato, poliziotto di Catanzaro rimasto ferito a Lecco durante un’operazione antidroga e rimasto in coma per due settimane.
Per Arturo Bova, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, “la coscienza antimafia passa anche da tante scuole che organizzano molte iniziative per la legalità”, quindi ha annunciato che le prossime due sedute della Commissione saranno dedicate all’influenza della criminalità organizzata sugli appalti pubblici e all’inchiesta che nei giorni scorsi ha sconvolto la Sacal.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA