X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Il giovane lametino Francesco Mazza è stato nominato Alfiere della Repubblica. Insegna gratuitamente judo ai bambini. «È un impegno che mi porta gioia»


LAMEZIA – Francesco Mazza, classe 2008, è lo studente lametino insignito dell’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica”, insieme ad altri 29 giovani, designati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Modelli positivi di cittadinanza ed esempi meritevoli, i neo premiati si sono particolarmente distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. La motivazione del riconoscimento a Francesco Mazza è «per l’impegno di sportivo, di istruttore e di volontario, con il quale è riuscito a trasmettere ai più piccoli i valori migliori appresi praticando il judo».

CHI È FRANCESCO MAZZA


Il giovane Francesco, studente del terzo anno presso il Polo Tecnologico “Carlo Rambaldi”, indirizzo chimico-ambientale, racconta l’emozione per l’onorificenza: «La notizia mi è stata data dai miei genitori questa mattina e, in tutta onestà, sono ancora incredulo». Accanto all’attività agonistica sul tatami, c’è l’impegno come maestro di judo per i bambini: «Lo sport – afferma Francesco – per me significa disciplina, educazione e sacrificio, e insegnare ai più piccoli mi fa crescere a livello personale, umano e professionale. La loro innocenza, le loro domande e la loro curiosità rallegrano il mio animo. In particolare, all’atto dell’insegnamento della tecnica, quando vedo l’esecuzione corretta, per me, è una grande soddisfazione, soprattutto quando tale attività viene svolta dai bambini meno fortunati. Mi dedico a insegnare la disciplina del judo gratuitamente».

IL VOLONTARIATO


La generosità di Francesco si esprime anche attraverso la sensibilità verso le persone più svantaggiate: «Il volontariato è importante e particolarmente sentito nella mia famiglia. Prendo spunto da mio padre, un artista di fama internazionale. Lui contempla l’arte come un dono. Il suo motto è un po’ anche il mio. Credo che ognuno di noi ha un dono e lo deve mettere al servizio della collettività. Ho svolto attività di volontariato presso la mensa Caritas, servendo un pasto caldo alle persone bisognose. Quest’esperienza mi ha arricchito, non solo a livello personale, ma soprattutto a livello spirituale, perché ho messo in atto la Parola di Dio. Vedere un sorriso sul volto di persone in difficoltà mi ha reso felice, perché ho capito che un piccolo gesto può donare grandi emozioni».

LA PRATICA SPORTIVA


Francesco ha anche un messaggio per i coetanei per avvicinarli alla pratica sportiva come momento di socializzazione: «Spero che questa onorificenza che, per me è una spinta a fare di più, possa stimolare altri ragazzi. Spero che possano capire come il lavoro silente e l’impegno costante, senza pretendere nulla in cambio, portino sempre delle grandi gioie che arricchiscono l’animo. Inoltre, praticare sport non solo fa bene alla salute, ma ci permette di condividere emozioni, di confrontarci l’uno con l’altro e di essere migliori».

LEGGI ANCHE: Matterella nomina 29 nuovi Alfieri della Repubblica, ecco chi sono

LE SPERANZE E LE ASPIRAZIONI DI FRANCESCO MAZZA


Le speranze e le aspirazioni umane, sportive e professionali: «Per il mio futuro – dice – immagino l’approfondimento dell’impegno nel judo, per poter raggiungere ulteriori risultati in ambito nazionale e internazionale, e ancor terminare gli studi e diventare un giorno ingegnere chimico».
Grande gioia in famiglia, come racconta il papà Raffaele: «È stata una notizia inaspettata. Non immaginavamo che il maestro Enzo Failla avesse segnalato nostro figlio per questa onorificenza. Fin da piccolo, Francesco si è speso per gli altri. Nella sua umiltà, alla notizia, è rimasto stupito». Poi aggiunge che «è la terza onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica alla nostra famiglia, dopo la “Medaglia d’Oro al merito civile”, attribuita postuma a mio suocero Paolo Diano, deceduto in servizio nel 1981, e il titolo di “Cavaliere al Merito della Repubblica”, concessami per meriti artistici».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE