Giuseppe Cavaliere impegnato nella preparazione dei pacchi
3 minuti per la letturaCATANZARO – C’è un Natale diverso per quanti hanno subito la crisi economica legata alla pandemia. Centinaia di volontari sono a lavoro per cercare di alleviare le sofferenze di chi, dopo mesi di restrizioni per il Covid19, ha perso il posto di lavoro o ha subito forti perdite economiche che hanno messo in ginocchio decine di attività commerciali e imprenditoriali.
Per questo, si moltiplicano le iniziative solidali. Le associazioni che si occupano della distribuzione di viveri sono attive anche nelle ore immediatamente precedenti al Natale per distribuire beni di prima necessità.
In molti supermercati è stata attivata la raccolta di alimenti e prodotti indispensabili con progetti di “spesa sospesa” e le richieste sono notevolmente aumentate. In molti piccoli centri della Calabria sono state le Caritas e le associazioni di volontariato ad avviare progetti di raccolta e assistenza.
Le condizioni sono drammatiche, come evidenziato all’AGI dall’avvocato Giuseppe Cavaliere, presidente Onlus La Fenice che opera tra le province di Catanzaro e Crotone: «Come ogni anno anche durante queste feste siamo impegnati a distribuire derrate di prima necessità e buoni spesa ai più bisognosi. Questo è certamente il Natale più duro degli ultimi anni; il 2020 ha visto una impennata delle richieste di aiuto con un ampliamento della platea dei bisognosi che deve iniziare a destate preoccupazione in chi ci governa a livello nazionale e locale. La Onlus La Fenice – ha spiegato Cavaliere – non si sottrarrà al suo ruolo e continuerà con grande senso civico e dovere morale a stare vicino alle classi più deboli della nostra società».
Un trend in crescita iniziato dopo il primo lockdown dello scorso mese di marzo e proseguito nei mesi successivi.
Le iniziative si sono moltiplicate: a Catanzaro, ad esempio, i volontari dell’associazione “Padre Pio” hanno realizzato la campagna del “Carrello solidale” e i prodotti raccolti saranno consegnati alla Diocesi per le attività necessarie. Coldiretti Calabria ha promosso nel mese di dicembre la “spesa sospesa”, in collaborazione con Caritas e Giovani agricoltori, coinvolgendo diversi esercizi in tutta la regione.
A Cosenza, anche i carabinieri del Comando provinciale hanno promosso una “colletta alimentare” per donare generi alimentari di prima necessità a due parrocchie che hanno provveduto ad assistere famiglie in difficoltà.
«L’iniziativa del Comando provinciale dei carabinieri e dell’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano – hanno spiegato i carabinieri – vuole essere una tangibile espressione di sostegno nei confronti di quanti vivono situazioni di sconforto e sofferenza, oltre che un positivo segnale di fede e di speranza per la città».
Particolarmente attiva su questo fronte è l’associazione Banco Alimentare della Calabria, un’organizzazione non profit che aderisce alla rete nazionale del Banco Alimentare e che può contare sulle attività di ventuno associazioni dislocate in ogni regione.
In questi giorni, inoltre, le Amministrazioni comunali hanno erogato migliaia di buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, grazie ai fondi destinati dalla Regione e dal Governo nazionale per le persone in stato di bisogno a causa dell’emergenza Covid-19.
Anche in questo caso, il numero delle persone che rientrano nei parametri stabiliti per ottenere gli aiuti, sono notevolmente aumentate, a conferma di una crisi che ha generato nuove povertà e ulteriori bisogni delle famiglie.
Di contro, le forze dell’ordine hanno anche avviato accertamenti e verifiche sulla distribuzione di questi aiuti, riscontrando anomalie per false dichiarazioni e denunciando diverse decine di persone per avere ottenuto il sostegno senza alcun diritto.
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