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CATANZARO – Gravi carenze caratterizzano il mondo della scuola calabrese sotto il profilo dell’inclusione di chi presenta disabilità.

Non solo – come questo giornale rilevava ieri – la presenza di barriere fisiche nel 54,7 per cento di istituti statali e non statali della Punta dello Stivale (tra l’altro solo il 2,1 per cento delle nostre scuole ha dispositivi sensoriali per i non vedenti e il 12,2 segnalazioni visive per i sordi), ma anche altro. Il rapporto Istat 2022 rileva, infatti, che nel Paese seppur il numero di insegnanti di sostegno sia aumentato (+26mila unità), questi ultimi non presentano sempre una formazione specifica (32 per cento).

E, sempre secondo i numeri, la Calabria si attiene a quanto avviene in media a livello nazionale: sul nostro territorio, del resto, i docenti che ricoprono tale delicato ruolo non lamentano la mancata assegnazione: solo il 6,6 per cento non ha avuto una cattedra alla data del 10 ottobre 2021; tuttavia il dato riguardante gli istituti – sia nel caso di scuole primarie sia in quello delle medie – con insegnanti che abbiano seguito una formazione specifica in materie di tecnologia educativa non eguaglia né supera la soglia del 50 per cento. Una fotografia, quest’ultima, che probabilmente risulta coerente con le statistiche (negative) sull’occupazione in questa terra.

Molto spesso chi ha una formazione non “destinata” principalmente all’insegnamento si “riversa”, non trovando sbocchi nel proprio campo, a scuola e, nella specie, sul sostegno. Ma torniamo al report dell’Istituto nazionale di statistica che si è pure focalizzato sulle strumentazioni tecnologiche necessarie all’integrazione scolastica dei più fragili: solo il 32,9 per cento degli istituti calabresi ha a disposizione le cosiddette “aule di sostegno”, con postazione informatiche “adattate”.

Se poi si prende in considerazione la percentuale di scuole che, nell’anno scolastico 2021-2022, ha svolto lavori per migliorare l’accessibilità dell’edificio stesso, i numeri non sembrano affatto confortanti.

Più nel dettaglio, il 26,5 degli istituti (considerando tutti gli ordini) ha effettuato miglioramenti.

I DATI PROVINCIALI

Passiamo, infine, all’analisi delle percentuali di edifici scolastici accessibili dal punto di vista fisico-strutturale (2021) nelle diverse province calabresi.

La maglia nera, col 23,8 per cento di istituti pienamente accessibili, va a Reggio che fa peggio di tutte le città del nostro territorio e rientra pure tra i 14 territori che si stanziano al di sotto della media nazionale del 25 per cento.

Tra questi 14 comunque c’è anche Vibo: qui soltanto il 24,5 delle scuole è totalmente accessibile.

A Cosenza, la percentuale è del 27,9; mentre a Crotone del 27,8 e a Catanzaro del 31,3.

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