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SONO quasi 82.000, come lo scorso anno, i candidati iscritti all’esame di ammissione alle professioni sanitarie che si è svolto oggi per 23.759 posti messi a bando dalle 37 Università statali, con una media di 3,4 domande per un posto. Se per qualcuno accedere ai corsi sarà un’impresa veramente ardua per altri, al contrario, la prova sarà quasi una formalità: infatti per alcuni test ci sono più posti disponibili rispetto ai candidati.

Per quanto riguarda i dati suddivisi per regione, esistono facoltà, invece, dove il rapporto candidati/posti è vantaggioso. A Catanzaro situazione sostanzialmente più facile, considerato che passerà circa uno su cinque (233 candidati per 50 posti).

Secondo i dati diffusi dalla Conferenza nazionale Corsi Laurea Professioni Sanitarie, sono attesi circa 82mila candidati a contendersi i 23.759 posti totali delle 37 università statali italiane (escludendo, quindi, gli atenei privati): facendo una media generale, circa uno studente su tre dovrebbe farcela, ma quando poi si osserva la distribuzione dei posti le cose cambiano. Il corso di laurea più ambito in assoluto si conferma ancora una volta Fisioterapia: solamente uno studente su 14 sarà ammesso. Ma, qui come ovunque, conta molto dove ci si è iscritti per sostenere la prova.

L’analisi di Skuola.net sui dati sugli iscritti al test, pubblicati da 13 università pubbliche, evidenzia che tra gli atenei dove sarà più difficile entrare per gli aspiranti fisioterapisti c’è senza dubbio Pisa. Qui sono in 589 a contendersi solo 18 posti: a conti fatti passerà un candidato su 33.

Situazione complicata anche a Torino: i posti sono nel complesso 51 ma gli iscritti sono ben 1.225, e praticamente uno ogni 24 riuscirà ad entrare. Esistono facoltà, invece, dove il rapporto candidati/posti è vantaggioso. E’ il caso di Bari, dove per 1.373 iscritti al test di Fisioterapia ci sono 120 posti: uno su 11 ce la farà. Tra le professioni sanitarie più contese, c’è Logopedia: di media ogni nove candidati ne passa uno. Tra le situazioni più “complicate” c’è Bari, dove per 20 posti si presenteranno 376 candidati (un posto ogni 19 circa).

Tra i test con più posti disponibili c’è Infermieristica. Qui però, rispetto a Fisioterapia, le cose sono molto diverse, perché gli iscritti sono tanti ma sono molti anche i posti messi a concorso: così addirittura più di uno su due ce la potrebbe fare. Ma ci sono università in cui le possibilità sono anche più alte: a Siena rimarranno fuori solo in 30 circa, visto che i candidati sono 238 per 205 posizioni. L’unica università in cui si dovrà sudare sembra essere Cagliari dove per i 176 posti, distribuiti nelle varie sedi, ci sono 837 iscritti.

Tra i corsi più quotati ci sono anche Ostetricia e Dietistica: secondo Skuola.net, il test sarà davvero ostico per gli aspiranti studenti di Ostetricia a Bari, dove i partecipanti sono 304 per 15 posti. Entrerà uno su 20. Per i dietisti mattinata nera a Padova ma, soprattutto, all’Università di Modena e Reggio Emilia. Se nella sede veneta si parla di 382 iscritti per 20 posti, con un rapporto 19 a 1, per l’emiliana sono in 322 per 10 posti. Il che vuol dire che passa uno su 32 circa. Ma il test non significa solo tante posizioni per altrettanti iscritti. Esistono corsi poco conosciuti o semplicemente “snobbati” dove la concorrenza è bassissima (se non nulla) ed entrare è un gioco da ragazzi.

Addirittura, in alcuni atenei sono rilevati meno iscritti dei posti disponibili. C’è il caso, ad esempio, di Tecniche audiometriche a Torino, dove addirittura il numero di posti è maggiore rispetto al numero di candidati (13 posti complessivi, 12 iscritti). Lo stesso vale per Assistenza Sanitaria a Padova, dove le aspiranti matricole sono 27 per 40 posti. A Bari, per lo stesso corso rimarranno fuori solo in 6: ci sono 20 posti per 26 candidati.

Missione praticamente compiuta anche per chi vuole accedere al corso in Tecniche Audioprotesiche a Pisa (in 21 per 20 posti) o, di nuovo, a Torino (29 candidati per 26 posti complessivi): qui il numero chiuso è praticamente inesistente.

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