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IN Calabria la felicità non è proprio dietro l’angolo. Almeno questo è quello che emerge da uno studio degli psicologi della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm, che hanno calcolato l’indice di felicità, su una scala di valori che va da 1 a 100, dei cittadini delle 110 province italiane, su un campione di 2mila persone, tra i 25 e i 70 anni.
Secondo questo calcolo, è Lecco la provincia in Italia in cui la gente è più felice, ma il dato poco positivo è che in fondo alla classifica finiscono molte province del Sud, tra cui Enna (21), Salerno (18), Crotone (16), Isernia (14) e Catanzaro (9). Ultima posizione per la provincia di Potenza con un indice di felicità di 5 su 100.
Secondo la classifica sembra che siano più felici di vivere nelle proprie città gli abitanti del Nord, rispetto a quelli Sud. E la Calabria si assesta nelle ultime posizioni, con un parametro molto negativo.
Ma quali sono i fattori che rendono felice una provincia? Innanzitutto l’alta qualità dei servizi offerti, l’assenza di criminalità, l’alta offerta di lavoro e la ricchezza di proposte turistiche e del tempo libero.
“Le caratteristiche della felicità sono variabili secondo l’entità che la prova. L’uomo – spiega Ezio Benelli, direttore della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato – fin dalla sua comparsa ha sempre cercato questo stato di benessere. La felicità si può definire un insieme di emozioni e sensazioni del corpo, della mente, del proprio sè e dell’intelletto che procurano benessere e gioia di vivere, che possono esprimersi nel ciclo di vita di una persona”.
Secondo lo studio la gente che vive in provincia si ritiene più felice del 77% rispetto a chi vive in città, perchè ritiene la provincia meno costosa, più tranquilla e meno inquinata. La maggior parte degli intervistati (80%) che vive in provincia non vivrebbe mai nelle grandi città, perchè non ama il ritmo sfrenato, l’aria inquinata, il traffico e la difficoltà a trovare parcheggio e soprattutto il grigiore del cemento. Solo il 33% di chi vive in provincia invece le abolirebbe: evidentemente si ritiene fondamentale un ente intermedio tra Comune e Regione, in grado di preservare l’identità del territorio.

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