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di EDVIGE VITALIANO
500 coppie gay da ospitare a Catanzaro nell’arco di sei mesi. Dal 25 maggio ad
al 25 ottobre. Di più. Domani nella sala del Capitolo del Convento di San
Domenico a Napoli è prevista una conferenza stampa per la presentazione
ufficiale del progetto che va sotto il titolo di “500 coppie gay in città”.
Una provocazione culturale  ma anche un’inedita iniziativa che unisce arte e
accoglienza. L’iniziativa nasce in seno alla Scuola di Scultura dell’Accademia
di Belle Arti di Catanzaro. In particolare si colloca  a conclusione del
progetto “Hermes: linking network to fight sexual and gender stigma” approvato
e finanziato dalla Comunità Europea nel programma Daphne III, ideato e proposto
dal Dipartimento di Teorie e Metodi delle Scienze Umane e Sociali
dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in collaborazione con
l’Università Complutense di Madrid, l’University College Dublin School of
Social Justice e le associazioni “Le Kassandre”, “Arcigay Napoli Antinoo” e
“Agedo Palermo”. Soggetti che a Napoli si confronteranno per affrontare l’
iniziativa nel migliore dei modi.
Ma come si strutturerà in concreto il progetto?
<Famiglie del luogo, volontariamente propostesi ospiteranno nelle proprie
dimore per sei mesi coppie omosessuali in difficoltà economica, provenienti da
tutta Italia e gli ospiti ripagheranno la condivisione quotidiana, con
esperienze di confronto culinario, sociale, creativo, etnico e culturale>, si
legge sulla brochure che spiega l’iniziativa. E ancora: < Se la crisi economica
che il nostro paese sta vivendo diventa pressante, dall’altro la disponibilità
e l’accoglienza che gli abitanti di Catanzaro mostrano nei confronti degli
ospiti, diventa motivo di crescita volta allo sviluppo di valori etici e
culturali>.
<L’iniziativa fa parte di un progetto più esteso attivato dall’Accademia di
Belle Arti di Catanzaro e in particolar modo dalla scuola di scultura –
spiegano gli organizzatori –  che sottolinea da tempo la necessità
d’integrazione come strumento di crescita economica e culturale>. Previsto
anche un video di presentazione, raccoglierà le impressioni dei cittadini e la
disponibilità ad ospitare le coppie  nelle loro case.

CATANZARO – Cinquecento coppie gay da ospitare a Catanzaro nell’arco di sei mesi. Dal 25 maggio al 25 ottobre. Di più. Domani nella sala del Capitolo del Convento di San Domenico a Napoli è prevista una conferenza stampa per la presentazione ufficiale del progetto che va sotto il titolo di “500 coppie gay in città”. Una provocazione culturale ma anche un’inedita iniziativa che unisce arte e accoglienza. 

L’idea nasce in seno alla Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. In particolare si colloca  a conclusione del progetto “Hermes: linking network to fight sexual and gender stigma” approvato e finanziato dalla Comunità Europea nel programma Daphne III, ideato e proposto dal Dipartimento di Teorie e Metodi delle Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, in collaborazione conl’Università Complutense di Madrid, l’University College Dublin School of Social Justice e le associazioni “Le Kassandre”, “Arcigay Napoli Antinoo” e”Agedo Palermo”. 

Soggetti che a Napoli si confronteranno per affrontare l’iniziativa nel migliore dei modi. Ma come si strutturerà in concreto il progetto? «Famiglie del luogo, volontariamente propostesi ospiteranno nelle proprie dimore per sei mesi coppie omosessuali in difficoltà economica, provenienti da tutta Italia e gli ospiti ripagheranno la condivisione quotidiana, conesperienze di confronto culinario, sociale, creativo, etnico e culturale», si legge sulla brochure che spiega l’iniziativa. E ancora: «Se la crisi economica che il nostro paese sta vivendo diventa pressante, dall’altro la disponibilità e l’accoglienza che gli abitanti di Catanzaro mostrano nei confronti degli ospiti, diventa motivo di crescita volta allo sviluppo di valori etici eculturali».

«L’iniziativa fa parte di un progetto più esteso attivato dall’Accademia diBelle Arti di Catanzaro e in particolar modo dalla scuola di scultura –spiegano gli organizzatori –  che sottolinea da tempo la necessitàd’integrazione come strumento di crescita economica e culturale». Previsto anche un video di presentazione, raccoglierà le impressioni dei cittadini e la disponibilità ad ospitare le coppie  nelle loro case.

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