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CATANZARO – La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la richiesta di sospensione, presentata dall’avvocatura dello Stato, dell’ordinanza emessa il 12 ottobre dal Tribunale di Lamezia Terme, che aveva ingiunto all’Università di Torino di consegnare al comune di Motta Santa Lucia (Catanzaro) il cranio del brigante Giuseppe Villella, morto nel 1864 a Pavia e facente parte, sin da allora, della collezione lombrosiana.
Il sindaco di Motta Santa Lucia, Amedeo Colacino, sulla decisione della Corte d’appello di Catanzaro ha affermato che «noi andremo avanti ed attendiamo che ci sia il giudizio di merito. Ci auguriamo che vengano accolte le nostre tesi in modo da poter dare degna sepoltura ai resti mortali del patriota Giuseppe Villella. Come Comune resisteremo fino all’ultimo grado di giudizio per vedere riconosciute le nostre ragioni e per riottenere i resti di Villella». L’udienza per la prosecuzione del giudizio di merito d’appello è fissata al 5 marzo 2013.
«Quel cranio – è scritto in una nota della società Spaini&PAartners – riveste una grande importanza storico-scientifica perchè su di esso Lombroso fondò la teoria dell’’uomo criminalè, che all’epoca ebbe diffusione internazionale e fu al centro di un vasto dibattito sul rapporto tra biologia e comportamento, che per certi versi ha anticipato le odierne discussioni indotte dalle neuroscienze. L’Ordinanza del Tribunale di Lamezia Terme non teneva conto del fatto che quel cranio, essendo conservato nel museo di un ente pubblico, è tutelato da una legge dello Stato (il Codice dei Beni Culturali) ed è inalienabile, nè del fatto che l’Università di Torino è solo il depositario di questo bene, che fa parte del patrimonio dello Stato». «La richiesta di sospensione – prosegue la nota – è stata accolta in considerazione della ragionevole fondatezza dei motivi di appello proposti ed operando una valutazione comparativa degli interessi delle parti, rilevando che l’esecuzione dell’ordinanza impugnata appare pregiudicare gravemente l’interesse dell’Università». Giuseppe Villella nacque a Motta Santa Lucia nel 1803 e visse nell’Italia pre-unitaria. Per diversi anni si è battuto in favore delle popolazioni meridionali e partecipò alla resistenza contro i Savoia. Fu arrestato e trasferito nel carcere di Vigevano dove morì nel 1872. Fu proprio nel carcere che Villella incontro Cesare Lombroso.

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