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“CHI vive in Calabria, chi vive d’amore”, cantava Rino Gaetano. Erano gli anni ‘70 e la Calabria era ancora una regione, per il resto d’Italia, tutta da scoprire. Immigrati, mafiosi (si sarebbero chiamati ‘ndranghetisti molto dopo) e contadini. Questo eravamo. Etichette che ancora oggi fatichiamo a scrollarci da dosso. Rai Storia, da lunedì prossimo e per tutta la settima, fino a sabato 14, ogni sera dalle 20, manderà in onda dei reportage dedicati alla nostra regione. Viaggio in Italia – Calabria, il titolo. Un servizio utile per capire meglio chi siamo e da dove veniamo, per raccontare la storia, il folklore, i personaggi e i primi reportage alla scoperta della regione attraverso i filmati delle Teche Rai, ma anche attraverso le voci e le immagini dei film di famiglia in Super8. Sei puntate, sei capitoli da Alvaro e il mondo contadino fino a chiudere con la rivolta di Reggio.
Di seguito una breve sintesi degli argomenti trattati nelle varie puntate.
LA TERRA DI ALVARO – Racconti del mondo contadino calabro. «Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. I pastori stanno nelle case costruite di frasche e di fango, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigurato qualche dio greco pellegrino e invernale». Così, nel 1930, Corrado Alvaro descriveva il mondo contadino della Calabria: un mondo chiuso, primitivo, elementare, dove i rapporti sociali erano duri, a volte crudeli e le ingiustizie profonde.
Ma esso possedeva anche i suoi valori, una sua bellezza, le sue infinite dolcezze. Perciò se su di esso non c’è da piangere, dice Alvaro, bisogna tuttavia custodirne generosamente la memoria.
DIREZIONE NORD – Storie di emigrazioni calabresi. L’emigrazione è stata un fenomeno che ha caratterizzato la Calabria, a cominciare dalla fine dell’Ottocento, quando migliaia di contadini emigravano al di là dell’Oceano per sfuggire alla miseria e, spesso, alla fame. Nel secondo dopoguerra, e fino ai nostri giorni, l’esodo dalla Calabria è stato massiccio. Europa e Nord Italia sono state le zone verso cui si è indirizzato il flusso dei calabresi. In questa puntata si raccontano le storie degli emigranti calabresi e si arriva fino ad Union City, nel New Jersey, dove, nel 1982, la Rai andò per incontrare gli abitanti di Ferruzzano, emigrati in America all’inizio del secolo.
IL CAMMINO DELLA CALABRIA – Sviluppo economico e sociale della regione. La Calabria è una terra difficile dove al pastorizia, la pesca e l’agricoltura rappresentano ancora oggi le principali forme di lavoro possibile. Difficoltà che nascono anche a causa dei collegamenti viari e ferroviari non ancora completati. In questa puntata si parla degli anni ‘60 e ‘70 quando la Rai raccontava come la Calabria stava procedendo nel suo percorso di sviluppo durante il grande boom economico italiano, con interviste agli agricoltori di Ferruzzano, che durante l’estate si trasferivano sulla costa per trasformarsi in pescatori. Ed ancora, si rivedranno le interviste fatte dalla Rai nel 1976 per spiegare i progetti di riqualificazione industriale della zona della Piana di Gioia Tauro, e per capire il destino dei terreni interessati per la costruzione di un centro siderurgico ed una industria petrolchimica.
IN QUESTA TERRA ASPRA – Cultura e tradizioni del popolo calabro. In questa puntata Rai Storia ci accompagna in un viaggio attraverso la storia, le tradizioni, la cultura e il dialetto della Calabria. Si vedranno l’antica tradizione dei tessuti popolari calabresi, balli e musiche folk, strumenti musicali fatti di stomaco di pecora. Rai Storia ci porta a San Luca, durante la festa della Madonna della montagna, e farà ascoltare il grecanico, dialetto di minoranze ellenofone, chiamato localmente greco di Calabria.
OBIETTIVO FUTURO – I giovani e il turismo in Calabria. Questa puntata sarà un viaggio nella cultura giovanile, nelle tradizioni della Calabria degli anni ‘60 e ‘70. Si parlerà dello sviluppo turistico di una regione fatta di forti contrasti per scorgere in ogni angolo la bellezza di un popolo antico e moderno allo stesso tempo. Nel 1969 la Rai raccontò feste folkloristiche attraversando le strade di Scilla, Bagnara Calabra e Tirolo, gli abiti tradizionali calabri e intervistò i giovani che, durante il boom economico italiano, raccontavano il loro punto di vista sulla loro condizione sociale.
LA RIVOLTA DI REGGIO – 14 Luglio 1970. A Reggio Calabria esplode una violenta rivolta popolare. A innescarla è la scelta del Capoluogo di Provincia: Catanzaro o Reggio Calabria? In quel giorno di luglio un gruppo di giovani reggini occupa i binari della stazione. La polizia carica con decisione, ci sono parecchi feriti e una decina di arresti. Intanto nascono le prime barricate nel centro storico e viene bloccata l’autostrada. Una folla enorme si riversa in Piazza Italia, chiedendo l’immediato rilascio degli arrestati, la città esplode. Nei giorni successivi la violenza aumenta: barricate, occupazioni, bombe molotov, attentati incendiari, cariche della polizia, pestaggi, 5 morti e centinaia di feriti.
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